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Vitalizio Immobiliare: Come Funziona e Aspetti Legali

Andrea Lazzo
01.01.2025
9 min

Il vitalizio immobiliare è un contratto che spesso viene proposto ai propri familiari da chi possiede un bene immobiliare e pensa al futuro. In questo articolo presentiamo un’analisi approfondita sul vitalizio immobiliare in cui spieghiamo in modo dettagliato come funziona, come stipularlo, quali aspetti legali presenta e risponderemo a tutte le domande più frequenti sull’argomento.

Come funziona il vitalizio immobiliare

Cos’è il vitalizio immobiliare (usufrutto vitalizio)? Significato

Il contratto di vitalizio immobiliare, noto anche come contratto di usufrutto vitalizio, è un contratto con il quale un soggetto può utilizzare un determinato bene immobiliare in cambio di una rendita da corrispondere al proprietario fin quando esso è in vita. Per lo stesso contratto, alla morte del proprietario il bene diviene di proprietà del soggetto usufruttuario.

Il vitalizio immobiliare quindi si può considerare a tutti gli effetti come una forma di rendita vitalizia, che rappresenta un contratto che conferisce al beneficiario il diritto di esigere per tutta la durata della propria vita delle somme di denaro (o di altre cose fungibili) in cambio di un immobile o della cessione di un capitale. 

È importante evidenziare che l'usufruttuario, ovvero colui che riceve l’immobile, dispone di tutti i diritti reali sull’immobile, ne ha piena disponibilità e può affittarlo a soggetti terzi. Al titolare dell’immobile quindi resta la cosiddetta “nuda proprietà”, poiché sulla carta è proprietario del bene, ma nei fatti non dispone dei suoi diritti reali.

Perché si fa un vitalizio immobiliare?

Il contratto di vitalizio immobiliare si può stipulare per diversi motivi, legati perlopiù alla famiglia, al bisogno di assicurarsi un’entrata finanziaria in determinate condizioni, oppure per la necessità di ricevere assistenza. Qui di seguito ne illustriamo i principali: 

  • Sicurezza finanziaria nella terza età: il vitalizio immobiliare è spesso utilizzato da persone anziane che desiderano garantirsi una fonte di reddito costante per il resto della loro vita, soprattutto se non hanno sufficienti risorse finanziarie oltre al valore dell'immobile di cui sono proprietari;
  • Gestione del patrimonio: per alcuni proprietari di immobili, la gestione dell'immobile (manutenzione, tasse, ecc.) può diventare onerosa, specialmente con l'avanzare dell'età. Tramite il vitalizio, possono liberarsi delle responsabilità di gestione mantenendo un reddito;
  • Pianificazione successoria: il vitalizio può essere una strategia per pianificare la successione, permettendo al proprietario immobiliare di trasferire il bene ai propri eredi in maniera controllata e, contemporaneamente, di assicurarsi un sostentamento per il resto della vita;
  • Ottimizzazione fiscale: in alcuni casi, il vitalizio immobiliare può offrire vantaggi fiscali rispetto alla vendita tradizionale dell'immobile, a seconda della legislazione locale;
  • Accesso a cure mediche: alcuni contratti di vitalizio sono stipulati con l'intenzione di utilizzare la rendita per coprire le spese mediche o per finanziare l'ingresso in una casa di riposo;
  • Ristrutturazione del debito: persone che si trovano in una situazione di difficoltà finanziaria possono utilizzare il vitalizio immobiliare per estinguere debiti, grazie al flusso di entrate garantito dalla rendita;
  • Investimento: da parte del cessionario, l'acquisto di un immobile tramite un contratto di vitalizio può essere considerato un investimento a lungo termine, con la prospettiva di acquisire un immobile a un costo potenzialmente inferiore rispetto al suo valore di mercato;
  • Sostegno familiare: in alcuni casi, il vitalizio immobiliare viene stipulato per garantire sostegno finanziario a un familiare (ad esempio, un genitore che stipula un vitalizio a favore di un figlio).

Ogni contratto di vitalizio immobiliare presenta delle specifiche caratteristiche specifiche che dipendono dalle esigenze e dalle condizioni delle parti coinvolte. Per ciascuno di essi è necessario valutare attentamente tutti gli aspetti legali, finanziari e fiscali prima di procedere con la stipula del contratto.

Come stipulare un vitalizio immobiliare

Il contratto di vitalizio immobiliare va stipulato in forma scritta, con scrittura privata o con atto pubblico, in presenza di un notaio e due testimoni (così come previsto dalla legge notarile). La rendita vitalizia potrebbe essere costituita anche tramite testamento, con cui si attribuisce al beneficiario (vitaliziato) il diritto a ricevere una prestazione periodica da parte del soggetto onerato (vitaliziante). 

Nello specifico, per il testamento si farà uso del legato, una particolare disposizione testamentaria con cui il testatore attribuisce ad uno o più beneficiari determinati, i legatari, beni o diritti a carico dell’eredità.

La presenza di un notaio è consigliata soprattutto per la tutela delle parti, poiché vi potrebbe essere una sproporzione nella richiesta di una parte e quindi il rischio che il contratto venga rescisso per lesione. Con l’intermediazione di professionisti esperti, come ad esempio un valutatore immobiliare e un notaio esperto, questo problema si riesce ad evitare. 

Se desideri far valutare un immobile da un esperto, trova le migliori agenzie immobiliari della zona di tuo interesse per ottenere una consulenza professionale.

Preliminare di compravendita immobiliare

Diritto di abitazione per un figlio erede

In Italia, il diritto di abitazione per un figlio erede, nel contesto di una successione, consente al figlio di abitare la casa familiare dopo il decesso del genitore, anche se non ne è l’unico proprietario. Tuttavia, a differenza del coniuge superstite, il figlio non ha automaticamente questo diritto di abitazione. Il diritto di abitazione può derivare in due modi principali:

  • Testamento: Se il genitore ha lasciato un testamento che concede esplicitamente al figlio il diritto di abitare la casa familiare, il figlio potrà usufruirne secondo le indicazioni previste.
  • Accordo tra eredi: In assenza di disposizioni testamentarie, gli eredi possono stipulare un accordo che conceda il diritto di abitazione a uno o più figli. Questo accordo può essere stipulato per venire incontro alle esigenze abitative di uno dei figli, specialmente se questo vi risiedeva già al momento della successione.

Il diritto di abitazione comporta alcuni limiti:

  • Il figlio ha il diritto di vivere nella casa solo per uso personale e non può affittarla o destinarla a usi diversi dall’abitazione.
  • Non ha la piena proprietà della casa e, quindi, non può venderla o disporne liberamente come farebbe un proprietario.
  • In caso di presenza di altri eredi comproprietari, il diritto di abitazione non consente l'uso esclusivo dell'intero immobile, ma solo degli spazi necessari per vivere dignitosamente.

Vitalizio immobiliare con diritto di abitazione: che diritti ha chi ha il diritto di abitazione?

Il vitalizio immobiliare consente al vitaliziante di disporre dei diritti reali del bene, che includono sia l’utilizzo che l’affitto dell’immobile. Ciò significa che con il vitalizio immobiliare il diritto di abitazione è garantito per legge, perciò il vitaliziante può abitare l’immobile sin dal primo momento.

Il diritto di abitazione, disciplinato dall’art. 1022 del Codice Civile, attribuisce al titolare del diritto il godimento del bene immobile conferitogli, per utilizzarlo entro i limiti dei bisogni personali e di quelli della propria famiglia.

Il vitalizio immobiliare con diritto di abitazione quindi prevede che il vitaliziante possa godere il bene immobiliare a fini esclusivamente abitativi.

Cosa s'intende per uso di abitazione? Il punto sul diritto abitativo.

Per uso di abitazione si intende il diritto di una persona di utilizzare un immobile (come un appartamento o una casa) esclusivamente per soddisfare le proprie esigenze abitative e di quelle della sua famiglia. Questo diritto implica che l'occupante possa viverci senza dover pagare un affitto, ma non ha la possibilità di cedere o subaffittare l’immobile, né può usarlo per scopi commerciali o professionali.

L'uso di abitazione è previsto dal Codice Civile italiano e, di solito, è un diritto che si applica in ambiti come le successioni, ad esempio quando viene lasciata una casa a un familiare o coniuge per garantirgli una residenza anche in assenza della proprietà dell'immobile.

Come funziona il rogito con diritto di abitazione? 

Il rogito con diritto di abitazione si verifica quando si stipula un atto notarile (rogito) di compravendita o trasferimento di proprietà di un immobile, ma con la clausola che una persona (come il venditore o un'altra parte designata) mantiene il diritto di abitare l’immobile per tutta la vita o per un periodo stabilito.

Ecco i passaggi fondamentali per il rogito con diritto di abitazione:

  1. Stipula dell'atto notarile: Durante il rogito, il notaio inserisce una clausola specifica che conferisce il diritto di abitazione a una persona. Questa persona può essere il venditore (se desidera continuare a vivere nell’immobile dopo la vendita) o qualcun altro indicato nell’atto.
  2. Registrazione del diritto di abitazione: Il notaio trascrive il diritto di abitazione nei Registri Immobiliari, rendendo questo diritto opponibile a terzi. In altre parole, qualsiasi nuovo proprietario o acquirente successivo sarà tenuto a rispettare il diritto di abitazione fino alla sua naturale scadenza.
  3. Effetti per il nuovo proprietario: Il compratore diventa proprietario dell’immobile, ma con il vincolo del diritto di abitazione. Questo significa che non può occupare l’immobile fino alla scadenza o alla cessazione di tale diritto (ad esempio, per decesso della persona che ha il diritto di abitazione, se è stato concesso a vita).
  4. Limitazioni per l’usufruttuario: Chi detiene il diritto di abitazione può utilizzare l’immobile solo per vivere e per soddisfare le esigenze della propria famiglia. Non può affittarlo, subaffittarlo o usarlo per attività commerciali.
  5. Valore di mercato e fiscalità: In presenza di un diritto di abitazione, il valore di mercato dell’immobile può essere inferiore, poiché il nuovo proprietario non può disporne liberamente. Dal punto di vista fiscale, il diritto di abitazione viene considerato come un diritto reale limitato, e questo può avere effetti su eventuali imposte patrimoniali o di successione.

Quali sono i vantaggi e le finalità del rogito con diritto di abitazione?

  • Protezione dell’abitante: Il diritto di abitazione è spesso utilizzato per tutelare l’interesse di una persona, garantendole il diritto di vivere nell’immobile anche in caso di vendita.
  • Flessibilità per il venditore: Chi vende una casa con diritto di abitazione può ottenere liquidità dalla vendita senza dover rinunciare immediatamente all’abitazione.

In pratica, il rogito con diritto di abitazione è una soluzione flessibile e tutelante che consente di separare la proprietà dell’immobile dal diritto di uso abitativo, a beneficio di una o più parti.

Eventuali problematiche durante la durata del vitalizio immobiliare

Nell’arco di tempo in cui il vitalizio casa è attivo, vi possono essere alcune problematiche comuni che andiamo qui ad analizzare. 

Vitalizio immobiliare e pignoramento

Nel caso in cui il vitaliziante si trovasse in una condizione tale da dover essere soggetto al pignoramento dei beni, la questione si potrà risolvere in diversi modi, a seconda del caso.

L’articolo 1881 del Codice Civile stabilisce che quando la rendita vitalizia è costituita a titolo gratuito, si può disporre che essa NON sia soggetta a pignoramento o sequestro entro i limiti del bisogno alimentare del creditore. 

Negli altri casi, l’usufrutto può essere oggetto di pignoramento, restando ferma la caratteristica della temporaneità del diritto, coincidente con la vita del titolare. 

Mancato pagamento della rendita

Il contratto del vitalizio immobiliare è molto chiaro, perciò nel caso in cui il vitaliziante non dovesse rispettare il suo obbligo di corrispondere le rate del vitalizio, vi sarebbero delle gravi conseguenze. Il beneficiario (vitaliziato) infatti può rivolgersi al giudice per richiedere il sequestro e la vendita dei beni dell’obbligato al fine di coprire i proventi non ricevuti e ottenere garanzie per i pagamenti futuri. 

Oltre a questo, resta possibile anche la richiesta della risoluzione del contratto, riottenendo così l’immobile ceduto in cambio del vitalizio immobiliare. La risoluzione tuttavia non è richiedibile nel caso in cui il vitalizio sia nato da una donazione.

Chi ha il diritto di abitazione può vendere la casa?

Chi ha il diritto di abitazione su una casa, anche nel contesto di un vitalizio immobiliare, non può vendere l’immobile. Il diritto di abitazione è un diritto reale limitato, che concede solo l’uso dell’immobile per vivere e soddisfare i bisogni abitativi personali o della propria famiglia. Tuttavia, non include la piena proprietà né la possibilità di cedere o vendere l’immobile a terzi.

Qual è la differenza tra usufrutto e diritto di abitazione?

Nella seguente tabella, evidenziamo brevemente le differenze tra diritto di usufrutto e diritto di abitazione.

AspettoUsufruttoDiritto di Abitazione
Uso economicoPuò affittare o trarre profittiNon può affittare o trarre profitti
EstensionePieno uso e godimentoSolo abitazione per sé e la famiglia
SpeseSostenimento spese ordinarieSpese ordinarie di residenza
DurataDefinita o a vita dell’usufruttuarioDefinita o a vita del titolare
3 Punti Chiave
  • Il vitalizio immobiliare è un contratto con il quale una parte si impegna a pagare una rendita al titolare di un bene, acquisendone subito i diritti reali e la proprietà alla morte del beneficiario.
  • Il vitalizio immobiliare è una forma di rendita vitalizia.
  • Con il vitalizio immobiliare, a meno che non indicato diversamente, il vitaliziante può abitare da subito l’immobile o affittarlo.

Fonti

FAQ

Il vitalizio immobiliare è revocabile?

Sì, ma solo in casi specifici, come l’inadempimento da parte del beneficiario (chi deve pagare la rendita). Se il beneficiario non rispetta i termini pattuiti, l’ex proprietario può richiedere la revoca del contratto per ottenere nuovamente la proprietà.

Chi paga le spese di manutenzione dell'immobile nel vitalizio?

In genere, le spese ordinarie sono a carico dell'ex proprietario (che spesso mantiene il diritto di abitazione), mentre le spese straordinarie spettano al beneficiario, poiché acquista la proprietà dell'immobile.

Si può vendere un immobile con vitalizio attivo?

Sì, il beneficiario può vendere l’immobile, ma l’acquirente dovrà rispettare il vitalizio e i diritti di abitazione dell’ex proprietario, che restano validi anche in caso di trasferimento della proprietà.

Andrea Lazzo
Andrea Lazzo è nato a Bari nel 1980 e dal 2009 lavora nel campo della SEO per diverse aziende italiane, estere e multinazionali, nel campo finanziario e immobiliare. Si è specializzato nel settore del real estate in cui opera da oltre 5 anni, con un particolare focus sulle statistiche del mercato immobiliare, estimo e normative vigenti riguardanti le tematiche più richieste da chi desidera vendere e acquistare casa. Il suo obiettivo è di creare un contenuto realmente utile per l'utente, con un linguaggio il più ampiamente comprensibile anche per i temi più tecnici e burocratici.
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