In questo articolo parliamo della categoria catastale C/2 e vedremo quali sono le caratteristiche che deve avere un immobile di categoria C2 e quali sono gli aspetti da considerare per il fisco.
Cos'è un immobile di categoria catastale C2?
La categoria catastale C/2 identifica gli immobili classificati come magazzini e locali di deposito. Si tratta di spazi adibiti principalmente alla conservazione di merci, materiali e beni vari, e non destinati all'abitazione o ad attività produttive dirette.
Quali immobili sono compresi nella categoria catastale C2 al catasto?
La categoria immobile C2 include:
Magazzini: locali utilizzati per immagazzinare beni e prodotti.
Locali di deposito: spazi destinati al deposito di attrezzature, arredi o altri materiali.
Cantine e soffitte: quando non sono direttamente collegate all'abitazione principale e non utilizzate come vani accessori abitativi.
Rimesse agricole: se non destinate all'attività produttiva, ma solo alla conservazione di strumenti e prodotti agricoli.
Quali requisiti deve avere un immobile di categoria C2? Può essere ad uso abitativo?
La categoria catastale C2 non comprende immobili ad uso abitativo. Per poter essere inclusa nella categoria C2, vanno considerati i seguenti requisiti:
Destinazione d'uso: deve essere conforme alle norme urbanistiche comunali e alla destinazione dichiarata al catasto.
Superficie e volume: non esistono limiti predefiniti, ma lo spazio deve rispettare i criteri di sicurezza e funzionalità.
Accessibilità: può essere posizionato sia al piano terra che in piani interrati o seminterrati.
Gli aspetti fiscali da considerare nella categoria immobiliare c2
Gli immobili appartenenti alla categoria C/2 sono soggetti a specifiche regole fiscali:
IMU (Imposta Municipale Unica): questa imposta è dovuta per i locali non direttamente connessi all'abitazione principale, se non esenti per legge.
TARI (Tassa sui Rifiuti): questa tassa viene applicata in base alla superficie dichiarata e all'utilizzo del locale.
Reddito catastale: viene calcolato sulla base dei valori determinati dall'Agenzia delle Entrate e utilizzato per il calcolo delle imposte.
Destinazione d'uso: cosa si può fare con un locale di un edificio C2?
Come abbiamo visto, l'uso di un immobile di categoria C2 può essere di vario tipo:
Magazzino per attività commerciali. Può essere utilizzato per lo stoccaggio di merci, prodotti o materiali destinati alla vendita o alla distribuzione.
Deposito privato o aziendale. Ideale per conservare documenti, arredi, archivi e materiali non immediatamente necessari.
Conservazione di attrezzature agricole. Perfetto per riporre macchinari, utensili e prodotti agricoli, mantenendoli protetti e in ordine.
Come trasformare un locale di classe C2 in abitazione?
Se si desiderasse cambiare la destinazione d'uso di un immobile di categoria C2, occorrerebbe procedere come segue:
Presentare una pratica edilizia al comune di competenza
Aggiornare la destinazione d'uso presso il catasto
Verificare la conformità agli standard edilizi e igienico-sanitari
Tuttavia, non è detto che tale pratica venga accolta, anche in virtù del piano regolatore. La cosa migliore da fare, in vista di radicali trasformazioni, è consultare innanzitutto l'ufficio comunale predisposto.
Quanto costa il cambio di destinazione d'uso (quando possibile)
Il costo del cambio di destinazione d’uso da C2 (magazzino o deposito) ad abitazione dipende da diversi fattori, tra cui:
Spese amministrative e diritti di segreteria
Variano in base al comune e possono andare da 100 a 500 euro.
Onorari tecnici
Architetti, ingegneri o geometri devono redigere il progetto e presentare la pratica. I costi tecnici possono variare tra 1.000 e 3.000 euro, a seconda della complessità della pratica.
Oneri di urbanizzazione e contributo sul costo di costruzione
Questi rappresentano una parte rilevante del costo. Dipendono dal comune e dalla zona urbanistica. Solitamente vanno da 50 a 200 euro al metro quadro, ma possono essere superiori in aree con vincoli urbanistici.
Lavori edilizi per adeguamento
È necessario rispettare le normative igienico-sanitarie e di abitabilità (altezza soffitti, finestre, impianti, ecc.). Il costo varia in base agli interventi richiesti, spesso oscillando tra 500 e 1.500 euro al metro quadro.
Variazione catastale
Al termine dei lavori, occorre aggiornare la categoria catastale. Il costo di questa pratica è solitamente compreso tra 200 e 500 euro.
Alla luce di tutto ciò, il costo complessivo per un cambio d’uso può partire da 10.000-15.000 euro e salire considerevolmente in base alla metratura e alle condizioni dell’immobile.
Cosa occorre sapere per un bagno in un locale C2?
L'installazione di un bagno in un locale C2 è possibile, ma occorre rispettare specifiche normative edilizie e igienico-sanitarie. È necessario ottenere i permessi comunali attraverso una pratica edilizia, che prevede la verifica della conformità urbanistica e igienico-sanitaria. Bisogna inoltre assicurarsi che il locale disponga degli allacciamenti idrici e fognari adeguati. In alcuni casi, potrebbe essere richiesta la realizzazione di opere murarie per l'adattamento degli impianti esistenti. È consigliabile consultare un tecnico abilitato, come un geometra o un architetto, per gestire la pratica burocratica e progettuale.
Che differenza c'è tra C2 e C6?
Spesso si fa confusione tra categoria C2 e C6 per alcune specifiche tipologie di immobile e di utilizzo. La differenza principale tra un locale di categoria C2 e uno di categoria C6 riguarda la destinazione d'uso specifica prevista dal catasto:
C2: Locali ad uso magazzino o deposito. Sono spazi destinati alla conservazione di merci, materiali o attrezzature. Possono essere utilizzati anche come archivi o rimesse per macchinari agricoli, ma non sono abitabili né adatti ad attività produttive o residenziali.
C6: Locali ad uso autorimessa, box auto o rimesse per veicoli. Sono progettati per custodire automobili, motocicli, biciclette o altri mezzi di trasporto. In alcuni casi possono includere spazi per piccole officine o zone di manutenzione.
Differenze principali:
Uso principale:
C2 → Stoccaggio e deposito.
C6 → Parcheggio e ricovero di veicoli.
Adattabilità:
C2 → Adatto per archiviazione o conservazione.
C6 → Funzionale per proteggere mezzi di trasporto.
Trasformazione d'uso:
È possibile cambiare la destinazione d'uso (ad esempio da C2 a C6 o viceversa), ma richiede una pratica edilizia e la verifica della conformità urbanistica.
3 Punti Chiave
La categoria catastale C2 comprende gli immobili che hanno come principali funzioni quelle di deposito e rimessaggio.
Alla categoria catastale C2 appartengono immobili quali magazzini, depositi, cantine, soffitti e rimesse agricole.
Si può richiedere il cambio di uso di destinazione, ma il suo esito dipende dal piano regolatore del comune di appartenenza.
Quali immobili sono compresi nella categoria catastale c2?
Tra gli immobili di categoria catastale C2 sono compresi magazzini, locali di deposito, cantine, soffitte e rimesse agricole.
Sono inclusi spazi abitativi tra gli immobili di categoria C2?
No. Gli immobili di categoria C2 non comprendono spazi abitativi, bensì di rimessa e deposito. Essi non sono idonei all'uso residenziale, poiché non soddisfano i requisiti edilizi e urbanistici necessari per essere classificati come abitazioni.
A quale categoria catastale appartiene un box auto, C2 o C6?
Un box auto appartiene alla categoria C6. Questa categoria comprende autorimesse, garage e altri spazi destinati al ricovero di veicoli. A differenza dei locali C2, che servono principalmente come deposito, i locali C6 sono specificamente progettati per custodire mezzi di trasporto in sicurezza.
Andrea Lazzo
Andrea Lazzo è nato a Bari nel 1980 e dal 2009 lavora nel campo della SEO per diverse aziende italiane, estere e multinazionali, nel campo finanziario e immobiliare. Si è specializzato nel settore del real estate in cui opera da oltre 5 anni, con un particolare focus sulle statistiche del mercato immobiliare, estimo e normative vigenti riguardanti le tematiche più richieste da chi desidera vendere e acquistare casa. Il suo obiettivo è di creare un contenuto realmente utile per l'utente, con un linguaggio il più ampiamente comprensibile anche per i temi più tecnici e burocratici.