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Frazionamento di un immobile

Andrea Lazzo
17.03.2025
10 min

Frazionamento di un immobile, in cosa consiste, come funziona

Il frazionamento immobiliare è un concetto importante dal punto di vista catastale, fiscale e in generale per tutto ciò che riguarda la redditività e la gestione di un immobile. In questo articolo andremo a chiarire tutti gli aspetti più importanti riguardanti il frazionamento immobiliare. 

divisione di un immobile

Cos'è il frazionamento di un immobile? Significato e tipologie

Il frazionamento immobiliare consiste nella divisione di un'unità immobiliare in due o più parti distinte e indipendenti

Il frazionamento di un immobile può essere di due tipi:

  • Frazionamento immobiliare urbanistico: si riferisce alla suddivisione di un'unità immobiliare in più unità autonome dal punto di vista urbanistico ed edilizio. Questo tipo di frazionamento richiede l'approvazione del comune tramite una pratica edilizia (SCIA o Permesso di Costruire) e deve rispettare le norme urbanistiche locali, tra cui i requisiti minimi di superficie, illuminazione, aerazione e destinazione d'uso.
  • Frazionamento immobiliare catastale: consiste nella suddivisione di un'unità immobiliare in più unità distinte ai fini della registrazione presso il Catasto. Questo tipo di frazionamento comporta la variazione della planimetria catastale e la creazione di nuovi subalterni, con relativa attribuzione di rendita catastale. Per essere valido, deve essere conforme alla normativa urbanistica e accompagnato da un titolo edilizio approvato.

Quando è possibile frazionare un immobile?

Il frazionamento immobiliare può essere attuato quando l’immobile rispetta i requisiti urbanistici, edilizi e catastali previsti dalla normativa vigente.

È necessario che le nuove unità risultanti siano abitabili, con superfici minime, altezze adeguate e impianti a norma.

L’operazione deve essere autorizzata dal comune attraverso una SCIA o un Permesso di Costruire, a seconda delle opere da realizzare, e successivamente registrata al catasto con l’assegnazione di nuovi subalterni.

Se l’immobile è in condominio, è fondamentale verificare il regolamento condominiale e ottenere eventuali autorizzazioni.

Inoltre, il frazionamento non deve violare vincoli paesaggistici, storici o ambientali e non deve comportare abusi edilizi. 

Quali sono i vantaggi della divisione di un'unità immobiliare? Perché si fa il frazionamento?

La divisione di un'unità immobiliare permette di valorizzare al meglio un immobile, trasformandolo in due o più unità indipendenti e aumentando la sua commerciabilità.

Uno dei principali vantaggi dal punto di vista economico è la possibilità di aumentare il rendimento dell’investimento, poiché due unità più piccole possono avere un valore di mercato complessivo superiore rispetto all’immobile originario. Ciò riguarda sia la vendita che l'affitto, poiché vendere o affittare due appartamenti separati consente di ottenere un ricavo o una rendita maggiore rispetto a un’unica vendita frazionata o locazione, anche di un immobile di ampie dimensioni.

Dal punto di vista pratico, il frazionamento può essere la soluzione ideale per rispondere a nuove esigenze familiari, come la creazione di uno spazio indipendente per un figlio o un parente anziano. È anche una scelta vantaggiosa per chi vuole vendere una parte dell’immobile e mantenere l’altra, riducendo i costi di gestione e mantenimento.

Dividere un appartamento in due, una scelta molto popolare anche per il fisco

Sul piano fiscale, il frazionamento di un appartamento o di una casa può offrire benefici in termini di minori imposte per la minore metratura, grazie alla riduzione della rendita catastale di ciascuna porzione rispetto all’unità originaria. Ciò vale anche per le spese condominiali e di gestione, che possono risultare più flessibili e distribuite a seguito del frazionamento di un appartamento. 

Requisiti tecnici e normative da rispettare nel frazionamento di un immobile

Il frazionamento di un appartamento o di una casa deve rispettare una serie di requisiti tecnici e normativi per essere conforme alle leggi urbanistiche, edilizie e catastali. Prima di procedere, è necessario verificare che l’intervento sia compatibile con il piano regolatore comunale e con i regolamenti edilizi locali.

Dal punto di vista urbanistico-edilizio, la suddivisione di un immobile richiede una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o, in alcuni casi, un Permesso di Costruire, a seconda della tipologia e dell’entità delle opere previste.

Ogni nuova unità abitativa deve rispettare i requisiti minimi di abitabilità, come le altezze interne minime (generalmente 2,70 m per le abitazioni), l’illuminazione e la ventilazione naturale, oltre ai rapporti aeroilluminanti stabiliti dalla normativa.

A livello catastale, il frazionamento comporta la modifica della planimetria e la creazione di nuovi subalterni, con attribuzione di una nuova rendita catastale per ciascuna unità. Questo aggiornamento deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate – Catasto e completato da un tecnico abilitato.

Gli impianti tecnologici (elettrico, idrico, gas, riscaldamento) devono essere adeguati alle normative vigenti e certificati da un professionista. Ogni nuova unità deve disporre di un accesso indipendente e, nei condomini, potrebbe essere necessaria l’autorizzazione dell’assemblea condominiale, se il frazionamento modifica le parti comuni o la ripartizione delle spese.

Infine, in presenza di vincoli paesaggistici, storici o ambientali, è necessario ottenere pareri favorevoli dagli enti preposti prima di procedere. Il mancato rispetto delle normative può comportare sanzioni, annullamento del frazionamento o difficoltà nella vendita e nella regolarizzazione dell’immobile.

Le diverse tipologie di intervento possibili: come si fa il frazionamento?

Il frazionamento di un immobile può avvenire con modalità differenti a seconda della natura delle opere necessarie e della destinazione d’uso dell’immobile. In alcuni casi, si tratta di interventi semplici che non richiedono modifiche strutturali, mentre in altri è necessario un intervento edilizio più complesso.

Frazionamento con opere edilizie

Quando il frazionamento comporta modifiche strutturali, come la realizzazione di nuove pareti, l’apertura di nuovi ingressi, la modifica degli impianti o il rifacimento di bagni e cucine, è necessario presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o, in alcuni casi più complessi, un Permesso di Costruire.

Le opere edilizie in tal senso possono includere:

  • La creazione di un nuovo accesso indipendente.
  • La suddivisione degli impianti tecnologici (elettrico, idrico, gas, riscaldamento).
  • La modifica della distribuzione interna degli spazi.

Questo tipo di frazionamento richiede l’intervento di un tecnico abilitato per la progettazione, la direzione lavori e l’aggiornamento catastale.

Divisione senza modifiche strutturali

In alcuni casi, il frazionamento può avvenire senza eseguire opere edilizie significative. Questo è possibile quando l’immobile è già predisposto per una divisione funzionale, con accessi distinti e impianti separati.

Gli interventi di questo tipo riguardano principalmente:

  • L’aggiornamento catastale per la creazione di nuovi subalterni.
  • La gestione amministrativa della suddivisione senza necessità di lavori strutturali.

Questo approccio è meno oneroso e più rapido, ma è sempre necessaria una verifica della conformità urbanistica e catastale prima di procedere.

Casi particolari in ambito commerciale

Il frazionamento immobiliare può riguardare anche immobili ad uso commerciale, come negozi, uffici o capannoni. In questi casi, oltre alle normative edilizie e catastali, bisogna considerare:

  • Le destinazioni d’uso consentite dal piano urbanistico comunale.
  • L'adeguamento degli impianti e delle uscite di sicurezza, in particolare per attività aperte al pubblico.
  • Il rispetto delle normative antincendio, soprattutto per attività industriali o commerciali con specifici requisiti di sicurezza.

Nel caso di frazionamento di uffici o negozi, è fondamentale anche valutare l’accessibilità, la visibilità e la logistica per garantire che ogni unità possa essere utilizzata in modo efficiente.

Procedure amministrative e documentazione

Il frazionamento di un immobile richiede una serie di passaggi burocratici e l’ottenimento di specifiche autorizzazioni. Il processo varia in base all’entità delle opere da eseguire e alla destinazione d’uso dell’immobile. È essenziale rispettare sia le normative urbanistiche che quelle catastali, oltre a garantire la conformità degli impianti.

CILA o SCIA: quale titolo edilizio serve

La scelta tra CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) dipende dalla tipologia di intervento:

  • CILA: richiesta per interventi interni che non modificano la struttura dell’immobile, come la semplice redistribuzione degli spazi.
  • SCIA: necessaria se il frazionamento comporta modifiche strutturali, come la creazione di un nuovo accesso o la suddivisione degli impianti.
  • Permesso di Costruire: obbligatorio in caso di interventi che modificano significativamente la volumetria o la destinazione d’uso dell’immobile.

Il titolo edilizio va presentato al comune, accompagnato da una relazione tecnica redatta da un professionista abilitato (geometra, architetto o ingegnere).

Iter catastale e urbanistico da seguire

Dopo l’approvazione comunale, è necessario aggiornare il catasto con la creazione di nuovi subalterni per le unità immobiliari derivate dal frazionamento. Questo passaggio prevede:

  1. Variazione catastale tramite procedura DOCFA, che include la nuova planimetria e la determinazione della rendita catastale.
  2. Aggiornamento dell’atto di proprietà per riflettere la suddivisione dell’immobile.
  3. Eventuale comunicazione al condominio, se l’immobile si trova in un edificio condominiale.

Sul piano urbanistico, il frazionamento deve rispettare il Piano Regolatore Comunale, verificando che la nuova configurazione dell’immobile sia compatibile con le norme locali.

Conformità degli impianti e certificazioni

Ogni nuova unità immobiliare deve essere dotata di impianti autonomi o comunque conformi alla normativa vigente. In particolare, è necessario garantire:

  • Certificazione degli impianti elettrico, idrico e gas, con il rilascio della Dichiarazione di Conformità (Di.Co.) da parte di un tecnico abilitato che possa rilasciare attestati di prestazione energetica.
  • Rispetto delle normative antincendio, se applicabile.
  • Separazione delle utenze per acqua, luce e gas, se previsto.

Se l’immobile è destinato a uso commerciale o ufficio, potrebbero essere richieste ulteriori certificazioni, come l’adeguamento alle normative di sicurezza sul lavoro e l’accessibilità per persone con disabilità.

Quanto costa frazionare un immobile?

Il costo del frazionamento dipende dall’entità dell’intervento e può essere suddiviso in tre categorie principali.

1. Spese tecniche e amministrative

  • Pratica edilizia (CILA o SCIA): 500 - 2.000 €
  • Variazione catastale (DOCFA): 300 - 1.000 €
  • Consulenze tecniche e legali (se necessarie): variabili

2. Costi per opere edilizie e impiantistiche

  • Opere murarie (inclusi muri portanti) e nuove pareti: 50 - 100 € al metro quadrato
  • Impianti (elettrico, idrico, gas, riscaldamento): 3.000 - 10.000 €
  • Nuovo ingresso indipendente: 1.500 - 4.000 €
  • Bagno (con tubazioni di scarico) e cucina aggiuntivi: 5.000 - 15.000 € per ciascun ambiente

3. Oneri e imposte da considerare

  • Oneri di urbanizzazione: 500 - 3.000 €
  • Spese condominiali straordinarie (se richieste)
  • Imposte di registro e catastali (in caso di vendita o donazione)
  • Possibile aumento di IMU e TARI

Costo totale stimato: 3.000 - 25.000 €, a seconda della complessità dell’intervento.

Divisione immobiliare

Frazionamento in condominio: regole specifiche

Il frazionamento di un’unità immobiliare all’interno di un condominio deve rispettare regole specifiche che includono sia normative edilizie e catastali, sia le disposizioni del regolamento condominiale. Prima di procedere, è fondamentale verificare se il frazionamento può influire sulle parti comuni o sulla ripartizione delle spese condominiali.

Verifica del regolamento condominiale

  • Alcuni regolamenti possono vietare espressamente il frazionamento o porre limitazioni (ad esempio, sul numero di unità per piano o sull’apertura di nuovi accessi).
  • Se il frazionamento non modifica le parti comuni, in genere non è necessaria l’approvazione dell’assemblea condominiale.

Impatto sulle parti comuni e ripartizione delle spese

  • Se il frazionamento comporta modifiche alla facciata, alle scale, agli impianti centralizzati o ai millesimi condominiali, è richiesta l’approvazione dell’assemblea con la maggioranza stabilita dall’art. 1122 del Codice Civile.
  • L’eventuale modifica dei millesimi (es. aumento delle unità abitative) può richiedere una revisione della tabella millesimale, con il consenso unanime dell’assemblea.

Titolo edilizio e aggiornamento catastale

  • È necessaria la presentazione della CILA o SCIA in base all’entità dei lavori.
  • Al termine del frazionamento, occorre aggiornare il Catasto con la creazione dei nuovi subalterni differenti.

Adeguamento degli impianti e accessi indipendenti

  • Se l’edificio ha impianti centralizzati (riscaldamento, acqua, gas), bisogna verificare la possibilità di suddividerli o installare contatori separati.
  • L’apertura di un nuovo ingresso sul pianerottolo o in aree comuni può richiedere il consenso dell’assemblea.

Vendita e mutuo dopo il frazionamento

Dopo il frazionamento di un immobile, è possibile vendere una o entrambe le nuove unità, ma è fondamentale completare tutte le pratiche amministrative e catastali per garantire una compravendita regolare e senza vincoli. Inoltre, se sull'immobile è presente un mutuo, è necessario valutare le implicazioni con la banca.

Vendita delle unità frazionate

  • Ogni nuova unità deve essere regolarmente accatastata con un proprio subalterno e una rendita catastale aggiornata.
  • La conformità edilizia deve essere certificata per evitare problemi al momento del rogito.
  • La vendita deve rispettare eventuali vincoli condominiali o comunali, soprattutto in edifici soggetti a regolamenti restrittivi.

Mutuo e frazionamento ipotecario

  • Se l'immobile originario è gravato da un mutuo, il frazionamento comporta la necessità di ridistribuire l’ipoteca sulle nuove unità.
  • È necessario ottenere l’approvazione della banca per il frazionamento del mutuo, che può avvenire in due modi:
    • Riassegnazione del mutuo su una sola delle unità frazionate.
    • Ripartizione dell’ipoteca su entrambe le unità, con eventuale richiesta di nuovi mutui distinti.
  • La banca potrebbe richiedere una nuova perizia per valutare il valore delle unità e la sostenibilità del mutuo frazionato.

Imposte e aspetti fiscali

  • La vendita di un’unità immobiliare frazionata può generare una plusvalenza soggetta a tassazione se avviene entro 5 anni dall’acquisto (salvo uso come prima casa).
  • Potrebbero essere applicate imposte di registro, ipotecarie e catastali in base alla destinazione dell’immobile e alle agevolazioni fiscali disponibili.
3 Punti Chiave

  • Il frazionamento immobiliare consiste nella suddivisione di un'unità immobiliare in due o più parti differenti e indipendenti.
  • Il frazionamento immobiliare può essere di tipo edilizio o catastale.
  • Il frazionamento immobiliare consente di ottenere condizioni più vantaggiose per la vendita e per l'affitto.

Fonti

Andrea Lazzo
Andrea Lazzo è nato a Bari nel 1980 e dal 2009 lavora nel campo della SEO per diverse aziende italiane, estere e multinazionali, nel campo finanziario e immobiliare. Si è specializzato nel settore del real estate in cui opera da oltre 5 anni, con un particolare focus sulle statistiche del mercato immobiliare, estimo e normative vigenti riguardanti le tematiche più richieste da chi desidera vendere e acquistare casa. Il suo obiettivo è di creare un contenuto realmente utile per l'utente, con un linguaggio il più ampiamente comprensibile anche per i temi più tecnici e burocratici.