Mantenere una casa di proprietà o in affitto comporta una serie di costi spesso sottovalutati ma che, sommati tra loro, possono incidere pesantemente sul bilancio familiare. Esserne ben consci e farsi un’idea di quella che realisticamente potrebbe essere la spesa media mensile è essenziale per evitare di prendere un impegno che potrebbe risultare al di fuori della propria portata. In questo articolo forniamo un’analisi lucida e puntuale di tutte le spese mensili di una casa di proprietà e in affitto.
Illustriamo di seguito le varie spese mensili che si trova a sostenere chi dispone di una casa di proprietà.
Le rate del mutuo rappresentano in genere il costo mensile più elevato associato alla proprietà di un’abitazione. Chi richiede il mutuo, noto come mutuatario, riceve una somma di denaro dal prestatore, generalmente rappresentato da un istituto di credito, per coprire parte o l'intero costo relativo all'acquisto della proprietà. L’effettivo importo delle singole rate del mutuo può variare anche notevolmente in base al tasso di interesse, alla somma richiesta e alla durata del finanziamento.
Il possesso di un bene immobile in Italia è soggetto al versamento di:
Con queste due imposte gli immobili vengono tassati in modo proporzionale, senza riferimento alla capacità contributiva di chi li possiede.
L’assicurazione sulla proprietà garantisce un risarcimento in seguito a danni o azioni intraprese da terzi che possano ledere il diritto di godimento di un immobile. Si tratta di una copertura assicurativa facoltativa. L’obbligo di sottoscriverla scatta nel caso in cui si accenda un mutuo per l’acquisto dell’immobile in questione. In tal caso, la banca ne richiede espressamente la stipula al fine di essere risarcita nella malaugurata ipotesi si verificassero incendi, esplosioni o altri eventi che rischierebbero di danneggiare la proprietà, garanzia concreta a tutela del finanziamento.
Le spese condominiali sono un onere relativo alla gestione e manutenzione delle parti comuni di un complesso condominiale, elencate nell’articolo 1117 del codice civile, a cui tutti i condomini devono contribuire. L’articolo 1104 del codice civile stabilisce, infatti, che tutti i comproprietari debbano sostenere le spese relative alla fruizione dei servizi condivisi e delle zone di proprietà comune.
Chi è proprietario di un immobile deve tenere conto di una serie di spese mensili o bimestrali relative alla fornitura di:
Luce e gas sono spese che variano in base al consumo e, pertanto, prevederne precisamente il costo non è semplice. Anche attivare internet non ha un costo standard. L’esborso varia in base alla tipologia di connessione, veloce o ultraveloce.
Le spese manutentive riguardano operazioni e interventi finalizzati al mantenimento e al ripristino della corretta funzionalità dell’immobile, per preservarne o migliorarne lo stato generale. Le spese manutentive includono una vasta gamma di interventi, da piccole e grandi riparazioni alla tinteggiatura delle pareti degli ambienti domestici e la gestione di guasti improvvisi. L’importo dei costi di manutenzione e riparazione può essere imprevedibile. L’ammontare di tali spese può variare anche a seconda della posizione geografica, delle dimensioni e del tipo di proprietà.
Il conto di scegliere di andare a vivere in affitto può essere piuttosto salato. Vediamo quali sono nello specifico le spese mensili di cui tenere conto.
Il principale costo che il locatario di un immobile deve sostenere mensilmente è quello relativo al canone di affitto. L’importo varia in base a una pluralità di fattori, tra cui in primis la posizione geografica, le dimensioni e le condizioni dell'immobile.
Quando si affitta una casa, il pagamento delle utenze domestiche è a carico dell’inquilino, a cui in genere vengono intestate le forniture di gas, energia elettrica e acqua, la connessione a internet e l’eventuale linea telefonica. Anche nel caso in cui rimanessero formalmente intestate al proprietario, il pagamento delle bollette è comunque di competenza del locatario, salvo diverso accordo tra le parti.
Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 18700 del 2021, le spese condominiali che generalmente spettano all’inquilino sono quelle relative a:
È opportuno che nel contratto di locazione vengano specificati gli accordi presi tra il proprietario e l’inquilino in merito alle spese condominiali.
La ripartizione tra inquilino e proprietario delle spese che riguardano l’abitazione dipende dall’entità dell’intervento. Secondo quanto sancito dall’articolo 1576 del codice civile, il locatore è responsabile delle spese di riparazione e manutenzione strutturale dell’immobile di sua proprietà. Il locatario si occupa, invece, dei costi relativi a interventi di piccola manutenzione.
Facciamo un esempio concreto. I costi relativi alla sostituzione della caldaia, alla riparazione di tubature e al rifacimento delle pavimentazioni sono a carico del proprietario. L’inquilino si occupa, invece, di piccoli lavori di idraulica relativi a eventuali guasti dipesi dal normale utilizzo quotidiano.
In linea generale, la sopraindicata Tassa sui Rifiuti (TARI) è a carico di chi effettivamente alloggia nell’abitazione a cui si riferisce. Pertanto, se l’immobile è concesso in locazione, a pagare la tassa relativa al servizio di raccolta, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani è il locatario.
È molto difficile fare una stima, considerando che la spesa totale può variare considerevolmente da una regione all'altra e in base alla tipologia di alloggio. In linea di massima, sommando le varie voci che abbiamo dettagliatamente descritto, i costi mensili per chi vive in affitto oscillano approssimativamente tra 900 euro e 2000 euro.
In linea generale, l'acquirente è tenuto a pagare le spese condominiali relative all'unità immobiliare acquistata all’asta. Si consiglia di leggere attentamente la documentazione per ottenere informazioni specifiche sulle eventuali spese condominiali arretrate. Nel dubbio, suggeriamo di consultare un professionista immobiliare, un avvocato specializzato in questioni immobiliari o direttamente l’amministratore di condominio per chiedere delucidazioni in merito.
L’articolo 1004 del codice civile stabilisce che l'usufruttuario debba farsi carico delle spese di custodia, amministrazione e manutenzione ordinaria dell’immobile, nonché delle eventuali spese condominiali e delle bollette relative alle utenze domestiche, come acqua, luce, gas e internet.
Le spese ordinarie ricorrenti che un proprietario si trova a dover sostenere sono quelle associate alla gestione quotidiana della casa e includono le utenze domestiche, le spese condominiali, la copertura assicurativa dell’immobile e le spese relative alla regolare manutenzione della casa, come per esempio piccoli lavori di riparazione, giardinaggio e pulizia.
Le spese straordinarie riguardano interventi o situazioni eccezionali, che possono richiedere investimenti significativi. Si pensi, per esempio, a interventi di ristrutturazione, miglioramenti strutturali, sostituzione di impianti elettrici, termici e idraulici e riparazioni straordinarie come, per esempio, la sostituzione del tetto.