Spesso avrai sentito parlare di rendita catastale riferita al gergo settoriale degli addetti ai lavori del mercato immobiliare, ma cosa indica questo termine?
La rendita catastale è una tipologia di rendita legata alle imposte e in questo articolo scopriremo come si ricava e quali fattori ne possono determinare la variabilità. Vedremo la differenza tra edifici con funzione abitativa, negozi o uffici e terreni.
Senza dubbio è importante conoscere la rendita catastale edifici perché in base a questo dato vengono calcolate tutte le imposte, comprese quelle di registro, successione, donazione, ipotecarie e per finire catastali. Più il valore è alto più aumenteranno le tasse da pagare.
Per sapere la valutazione immobiliare da rendita catastale per edifici bisogna essere a conoscenza di due elementi: la rendita catastale (rivalutato del 5%) e i coefficienti catastali che variano a seconda delle diverse categoria nel quale può essere inserito un immobile
La rendita catastale si ricava moltiplicando l’estensione in metri quadri per la tariffa d’estimo, stabilità dal comune che varia da zona a zona. Si può richiedere questo dato all’agenzia del Catasto, ricavarla dalla dichiarazione dei redditi o facendo richiesta online all’ente predisposto.
Per misurare la rendita catastale legata ai terreni agricoli bisogna avere il reddito dominicale che dipende dal tipo di coltura che si produce in questi terreni destinati alle varie attività agricole, al quale va levato il netto delle spese di conservazione del capitale fondiario.
La tariffa d’estimo varia a seconda della zona in cui viene prodotta e va moltiplicata per il numero di ettari coltivati.
Ogni dieci anni questa tariffa può venire rivista dalle amministrazione locali che possono abbassare o aumentare il prezzo richiesto.
In caso di gravi perdite pari o superiori al 30 %, evento dovuto a calamità naturali è possibile avere degli aiuti che riguardano la rendita catastale.
Il coefficiente catastale dipende dalla categoria legata alla destinazione d’uso dell’immobile, ad esempio una prima casa o un ufficio avranno funzioni diverse e di conseguenza una diversa tassazione.
Vengono divise in 9 categorie:
Questo valore immobiliare serve per fissare un prezzo di vendita del bene stesso e viene calcolato moltiplicando i m² dell’immobile per il prezzo al metro quadrato considerando tutti gli altri coefficienti che possono incidere sulla vendita ( situazione interni, se ci sono lavori da fare, posizione, punti luce,zona silenziosa ecc)
Il valore catastale invece è un valore fiscale da cui dipende il calcolo delle diverse imposte legate al possesso o all’acquisto dell’immobile.
Si ottiene moltiplicando la rendita catastale per un 5% di rivalutazione per il coefficiente in stabilito dalla categoria di appartenenza
Per conoscere la rendita catastale di un immobile bisogna consultare una visura catastale, documento che descrive un immobile oppure ricavarla facendo l'operazione inversa (divisione invece che moltiplicazione) se si conosce il valore catastale.
Immaginiamo di avere una prima casa con una rendita catastale di 823 euro. Questa va moltiplicata prima per il 5% ottenendo un totale di 864,15 euro che moltiplicheremo ancora per il coefficiente di 115,5.
In questo caso il valore catastale sarà di 99809,325 euro.
Se invece vogliamo scoprire il valore catastale di un negozio con una rendita catastale di 1430 euro dovremo moltiplicare questa cifra sempre per il 5 % arrivando ad un totale di 1501,5 euro che sarà successivamente moltiplicato per 42,84. Il valore catastale di questo negozio arriverà a 64324,26 euro.
Gli elementi da tenere in considerazione sono principalmente tre: la rendita catastale, la tariffa d'estimo, la funzione del fabbricato.
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