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IRPEF: Imposta Reddito Persone Fisiche

Jessica Maggi
21.11.2023
7 min

IRPEF: Cos’è, Calcolo, Aliquote e Detrazioni

Uno dei pilastri del sistema tributario italiano, l’IRPEF è un’imposta che è opportuno conoscere approfonditamente, soprattutto quando ci si affaccia sul mondo del lavoro. In questa guida spiegheremo con parole semplici che cos’è l’IRPEF, come funziona, come si calcola e perché è così importante per il nostro sistema fiscale.

Che cos’è l’IRPEF 

Partiamo dalla definizione. IRPEF è un acronimo che sta per imposta sul reddito delle persone fisiche. Si tratta di un’imposta progressiva, personale e diretta, che grava su chi produce reddito da:

  • lavoro autonomo;
  • lavoro dipendente;
  • pensione;
  • capitali posseduti, come per esempio azioni, obbligazioni, titoli di stato e altre forme di investimento;
  • fabbricati, terreni e rendite agrarie; 
  • prestazioni occasionali.

Secondo quanto indicato dall’articolo 53 della Costituzione italiana, l’IRPEF è un’imposta progressiva. Ciò significa che non tutti i contribuenti pagano indistintamente la stessa cifra. L’importo da versare è proporzionale all’aumentare della possibilità economica.

Al contempo, si tratta di un’imposta diretta, che colpisce direttamente la ricchezza nel momento in cui viene prodotta.

A regolamentare questa tassa è il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), emanato con il decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 22 dicembre 1986, che illustra come calcolarla e pagarla, nonché come funzionano le detrazioni e le deduzioni

Chi paga l’IRPEF?

Nata con la riforma tributaria del 1973, l’imposta sul reddito delle persone fisiche si applica a:

  • lavoratori autonomi;
  • lavoratori dipendenti;
  • pensionati;
  • soci di impresa;
  • società di persone e capitali;
  • ditte individuali;
  • società semplici.

Chi vive in Italia è tenuto a pagare l’IRPEF per i redditi prodotti e i beni posseduti sia sul territorio nazionale che all’estero. Per chi non risiede in Italia, invece, questa tassa si paga solamente per i proventi prodotti sul territorio italiano.

Chi non paga l’IRPEF?

Il tuo reddito non supera gli 8000 euro? Non devi pagare l’imposta sul reddito delle persone fisiche. I redditi inferiori, per la precisione, a 8174 euro sono collocati in quella che viene definita no tax area, esente dall’imposizione fiscale.

In generale, non paga l’IRPEF chi percepisce:

  • redditi da pensione inferiori a 7500 euro annui;
  • redditi da fabbricati fino a 500 euro all’anno;
  • redditi da terreni fino a 185,92 euro all’anno;
  • redditi da lavoro autonomo fino a 4800 euro all’anno;
  • redditi da lavoro dipendente fino a 8174 euro all’anno.

Sono esentati dal pagamento dell’imposta anche i pensionati over 75 senza altri redditi che percepiscono una pensione inferiore a 8000 euro all’anno.

Perché si paga l’IRPEF?

Gestita dall’Agenzia delle Entrate, l’imposta sul reddito delle persone fisiche contribuisce al finanziamento dei servizi pubblici essenziali, come l’assistenza sanitaria, la pubblica istruzione, le infrastrutture e la previdenza sociale.

L’obiettivo è garantire una distribuzione equa del carico fiscale, considerando la capacità contributiva e promuovendo la solidarietà sociale.

IRPEF

Come si calcola l’IRPEF

Per il calcolo netto dell’IRPEF occorre tenere in considerazione diversi fattori, quali: 

  • scaglioni di reddito a cui è collegata una determinata aliquota, ossia una percentuale da pagare;
  • deduzioni; 
  • detrazioni.

Sinteticamente, per calcolare l’imposta sul reddito delle persone fisiche è necessario:

  • determinare il reddito complessivo;
  • sottrarre gli oneri deducibili per ottenere il reddito imponibile;
  • applicare al reddito imponibile le aliquote IRPEF 2023 in base allo scaglione di reddito di riferimento per ottenere l’imposta lorda;
  • sottrarre all’imposta lorda le detrazioni previste.  

L’imposta lorda viene calcolata applicando a ogni scaglione una diversa aliquota di prelievo.

Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che il tuo reddito complessivo annuo ammonti a 40.000 euro per l'anno fiscale 2023. Per calcolare l'IRPEF dovrai:

  1. Determinare il reddito complessivo, in questo caso 40.000 euro.
  2. Sottrarre gli oneri deducibili per ottenere il reddito imponibile

Supponiamo che gli oneri deducibili ammontino a 5.000 euro. Sottraendo 5.000 euro di deduzioni al reddito complessivo di 40.000 euro, otteniamo un reddito imponibile di 35.000 euro.

  1. Applicare le aliquote IRPEF 2023 in base allo scaglione di reddito

Per i primi 15.000 euro: 15.000 euro * 23% = 3450 euro
Per la fascia successiva (da 15.001 a 28.000 euro):(28.000 euro - 15.000 euro) * 25% = 3250 euro
Per la parte di reddito oltre i 28.000 euro: (35.000 euro - 28.000 euro) * 35% = 2450 euro
Imponibile lordo = 3.450 euro + 3.510 euro + 2.450 euro = 9.410 euro

  1. Sottrarre le detrazioni previste

Supponiamo che, tra gli interessi per il mutuo relativo alla prima casa e le spese sanitarie e veterinarie, le detrazioni previste siano di 2.000 euro.
Imposta netta = imponibile lordo - detrazioni
Imposta netta = 9410 euro - 2000 euro = 7410 euro

Quindi, nell'esempio fornito, l'IRPEF netta per un reddito complessivo di 40.000 euro, considerando gli oneri deducibili e le detrazioni, sarebbe di 7410 euro.

Scaglioni e aliquote 

Aliquote e scaglioni sono i pilastri su cui si basa l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Nel nostro Paese, come accennato, l’IRPEF si basa sul principio della progressività, che impone che l’importo da pagare aumenti proporzionalmente all’aumento del reddito dichiarato secondo un sistema di scaglioni e aliquote. In sostanza, chi guadagna di più paga più tasse sul reddito rispetto a chi guadagna meno. 

La riforma varata dal Governo Draghi ha ridotto da cinque a quattro gli scaglioni IRPEF, ciascuno con un’aliquota differente. 

Aliquote e scaglioni IRPEF 2023

La Legge di Bilancio 2023, attualmente in vigore, fissa quattro scaglioni di aliquote, con quote incrementali all’aumentare del reddito del contribuente. Li illustriamo dettagliatamente di seguito: 

  • 1° scaglione: fino a 15.000 euro → aliquota fiscale: 23%;
  • 2° scaglione: da 15.001 a 28.000 euro → aliquota fiscale: 25%;
  • 3° scaglione: da 28.001 e 50.000 euro → aliquota fiscale: 35%;
  • 4° scaglione: oltre 50.001 euro → aliquota fiscale: 43%.

A seconda della tua Retribuzione Annua Lorda (RAL) rientrerai in uno dei quattro scaglioni. Se, per esempio, hai un reddito annuo di 31.000 euro, il tuo scaglione sarà il terzo.

Ricorda che, a partire dal secondo scaglione, l’aliquota si applica solo sulla parte di reddito che eccede l’importo dello scaglione precedente. Ricollegandoci all’esempio precedente, se hai un reddito di 31.000 euro, la tassazione viene calcolata nel seguente modo: 

  • 23% fino a 15.000 euro, per un’aliquota di 3450 euro;
  • 25% per la quota compresa tra 15.001 e 28.000 euro, per un’aliquota di 3250 euro;
  • 35% per la porzione restante, per un’aliquota di 1050 euro. 

L’IRPEF dovuta complessivamente è pari a 7750 euro in questo caso.

Deduzioni dal reddito

Le deduzioni fiscali sono agevolazioni che intervengono sul reddito complessivo prima che avvenga il calcolo dell’IRPEF. 

Tra le spese che puoi portare in deduzione ci sono: 

  • contributi previdenziali obbligatori; 
  • contributi volontari pagati per la previdenza complementare; 
  • spese sostenute per la produzione del reddito da lavoro, come per esempio le spese di viaggio e formazione;
  • spese sanitarie sostenute per se stessi e i familiari a carico; 
  • interessi passivi su mutui ipotecari;
  • contributi versati per colf, badanti e babysitter; 
  • assegni di mantenimento versati all’ex coniuge.

Sottraendo queste voci al reddito complessivo, si assottiglia l’importo sul quale viene calcolata l’IRPEF. 

Detrazioni IRPEF

Le detrazioni IRPEF, invece, sono agevolazioni da applicare dopo aver calcolato l’imposta, per ridurre l’esborso. Tra le principali detrazioni fiscali indichiamo: 

  • interessi per il mutuo relativo all’acquisto della casa; 
  • canoni di affitto; 
  • spese per intermediazione immobiliare;
  • spese di istruzione;
  • spese sanitarie; 
  • spese veterinarie; 
  • spese per assistenza personale;
  • premi assicurativi;
  • acquisto di veicoli per disabili; 
  • spese condominiali;
  • canoni di locazione per studenti universitari fuori sede;
  • abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico; 
  • spese funebri.

Sono detraibili anche gli interventi in edilizia, tra cui Superbonus e bonus ristrutturazione.

Addizionali IRPEF regionali e comunali 

Alle aliquote IRPEF si aggiungono anche le addizionali regionali e comunali. Si tratta di percentuali fissate dagli enti locali. La misura di tali addizionali varia da ente a ente e in genere non supera il 3,3% per le regioni e lo 0,8% per i comuni. 

Desideri consultare l’elenco completo delle addizionali IRPEF suddivise per regioni? Puoi farlo sul sito del Ministero delle Finanze.

IRPEF per lavoratori dipendenti 

I lavoratori dipendenti pagano parte dell’IRPEF in busta paga. In questo caso occorre semplicemente sottrarre all’imposta lorda, calcolata sul totale dei redditi prodotti nell’anno fiscale, le detrazioni, regolate dall’articolo 13 del TUIR.

Ai lavoratori dipendenti è riservato il bonus Renzi, un trattamento integrativo che, in seguito alle modifiche apportate alla legge numero 3 del 5 febbraio 2020, viene inserito direttamente in busta paga nella misura di 1200 euro per i redditi fino a 15.000 euro.

Quando si paga l’IRPEF?

Il 30 settembre rappresenta la scadenza entro cui chi presenta il modello 730 deve pagare l’IRPEF. Per chi, invece, presenta il Modello Redditi Persone Fisiche, la prima e la seconda rata devono essere versate rispettivamente entro il 30 giugno e il 30 novembre

Per i contribuenti residenti sul territorio italiano, l’imposta si paga tramite F24. Ai non residenti è richiesto di fare un bonifico all’Agenzia delle Entrate o usare il servizio online.

Tre punti chiave
  • L’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) grava su chiunque produca un reddito.
  • L’IRPEF è caratterizzata dal principio della progressività, che determina che l’importo da pagare aumenti proporzionalmente all’aumento del reddito dichiarato secondo un sistema di scaglioni e aliquote.
  • Deduzioni e detrazioni aiutano a ridurre l’importo che il contribuente dovrà versare.

Fonti

FAQ

Che cos’è l’IRPEF sulla pensione?

L’IRPEF viene applicata anche alla pensione. Le aliquote IRPEF introdotte con la riforma varata dal Governo Draghi vengono applicate all’importo lordo della pensione, trattenendo una quota da destinare al fisco. 

È obbligatorio pagare l’IRPEF?

Sì, a meno che il tuo reddito rientri nella cosiddetta no tax area.

È possibile non pagare l’acconto IRPEF 2023?

Per il periodo d’imposta 2023, secondo quanto sancito dall’articolo 4 del decreto legge numero 145 del 18 ottobre 2023, i titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente abbiano dichiarato meno di 170.000 euro possono versare la seconda rata di acconto entro il 16 gennaio dell’anno successivo.

Jessica Maggi
Copywriter freelance con esperienza ultradecennale sia sul web che sulla carta stampata, con focus specifico nel settore immobiliare, fiscale, tributario e delle costruzioni. Laureata all’Università degli Studi di Milano, scrive sia in italiano che in inglese.