Il beneficiario di una donazione è tenuto al pagamento di un’imposta, per cui sono previste aliquote diverse a seconda del rapporto che lo lega al donante, ossia chi cede l’immobile. Vediamo nel dettaglio cos’è l’imposta di donazione e come si calcola.
L’imposta di donazione è un tributo che il donatario è tenuto a versare nel momento in cui riceve a titolo gratuito un bene immobile mediante un atto di donazione che, come sancito dall’articolo 769 del codice civile, deve essere redatto da un pubblico ufficiale, a pena di nullità, e registrato all’Ufficio delle Entrate secondo le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica numero 131 del 26 aprile 1986.
Si tratta, quindi, di un’imposta che riguarda i trasferimenti inter vivos a titolo gratuito, secondo quanto indicato dal decreto legislativo numero 346 del 31 ottobre 1990.
L’imposta sulle donazioni varia a seconda del valore della donazione e si applica, come vedremo nei prossimi paragrafi, con aliquote diverse a seconda del rapporto di parentela o affinità che lega il donante, ossia chi cede l’immobile, e il donatario, ossia chi accetta e riceve l’immobile.
Sono altresì previste franchigie piuttosto ampie, che rendono tassabili le donazioni per la parte eccedente il loro valore. Dal punto di vista fiscale, la presenza di specifiche franchigie comporta molto spesso l’esenzione da tale imposta.
Per il calcolo dell’imposta di donazione risulta, pertanto, essenziale effettuare previamente un’accurata valutazione immobiliare finalizzata a determinare con precisione il valore del bene donato, nonché consultare la visura catastale per conoscere la sua rendita catastale.
Illustriamo passo per passo la procedura da seguire per il calcolo dell’imposta di donazione.
La base imponibile su cui si calcola l’imposta di donazione è rappresentata dal valore del bene che il donante trasferisce al donatario con l’atto di donazione.
Occorre considerare la rendita catastale del bene donato. Tale valore va rivalutato del 5% e moltiplicato per un coefficiente che varia in base alla categoria catastale a cui appartiene l’immobile. I coefficienti per cui moltiplicare la rendita catastale rivalutata sono:
Se il donatario è un soggetto singolo, la base imponibile è determinata dal valore complessivo dei beni destinati allo stesso. Se, invece, la donazione è eseguita in favore di più donatari, la base imponibile è determinata dal valore delle singole quote trasferite a ciascuno.
Il valore dell’imposta sulle donazioni segue un’aliquota del:
In caso di donazione tra coniugi e parenti in linea retta la franchigia è, quindi, pari a un milione di euro. Per le donazioni tra fratelli e sorelle la franchigia, invece, è pari a 100.000 euro. Vi è un’ulteriore franchigia di 1,5 milioni di euro per le donazioni effettuate in favore di soggetti affetti da grave disabilità, a prescindere dal grado di parentela.
In ambito fiscale, le donazioni tra familiari e parenti stretti beneficiano, pertanto, di franchigie piuttosto alte e, difatti, nella stragrande maggioranza dei casi risultano esenti dall’imposta di donazione.
Vediamo in concreto come si calcola l'imposta di donazione con due esempi concreti. Supponiamo che un genitore desideri donare alla figlia un appartamento del valore di 200.000 euro. In questo caso, trattandosi di una cifra inferiore a un milione di euro, non è previsto il versamento dell’imposta di donazione. Nulla è dovuto, operando la franchigia di un milione di euro prevista per i parenti in linea retta, sia ascendenti che discendenti.
Qualora, però, lo stesso appartamento del valore di 200.000 euro venisse donato non alla figlia ma a una sorella, la franchigia di 100.000 euro prevista per questo tipo di donazione verrebbe superata. In questo caso, sull’importo eccedente la franchigia, ossia 100.000 euro, si applica l’aliquota del 6% per il calcolo dell’imposta di donazione. Si esegue il seguente calcolo:
6% × 100.000 euro = 0,06 × 100.000 euro = 6.000 euro
L’importo che la sorella donataria dovrà versare per l’imposta di donazione è, in questo caso, 6.000 euro.
Il passaggio di proprietà di un immobile per donazione, come accennato, deve essere eseguito necessariamente dinanzi a un notaio alla presenza di due testimoni, attraverso un atto pubblico. Oltre alle spese notarili, la donazione di un bene immobile prevede il pagamento delle seguenti imposte:
Inoltre, qualora la donazione riguardasse una prima casa da adibire ad abitazione principale, le imposte ipotecarie e catastali a carico del donatario avrebbero un importo fisso di 200 euro l’una.
L’imposta di donazione viene versata al momento della registrazione dell’atto di donazione all’Ufficio delle Entrate entro il termine di 30 giorni dalla sottoscrizione dell’atto di donazione, come indicato dal suddetto decreto del Presidente della Repubblica numero 131 del 26 aprile 1986.
L’articolo 3, comma 1, del Testo Unico sulle successioni e donazioni stabilisce che il versamento dell’imposta di donazione non sia dovuto per le donazioni effettuate in favore dei seguenti soggetti:
Sono esclusi dall’applicazione dell’imposta di donazione anche i trasferimenti in favore di enti pubblici e associazioni legalmente riconosciute, che si occupano di ricerca scientifica, assistenza, studio e altre finalità di pubblica utilità.
L’imposta è calcolata in base al valore del bene donato al netto della franchigia. Alle donazioni con un valore inferiore alle franchigie stabilite dalla legge, l’imposta di donazione non si applica.
Il mancato pagamento dell’imposta di donazione, se dovuta, comporta pesanti sanzioni pecuniarie.
A versare l’imposta è chi riceve la donazione. L'imposta si applica in caso di trasferimento gratuito di beni o diritti, inclusa la comproprietà. Pertanto, in caso di comproprietà, l'imposta di donazione deve essere pagata dai donatari, ossia coloro che ricevono il bene in donazione.