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Imposta di Registro

Andrea Lazzo
26.01.2024
6 min

Imposta di Registro: Cos’è, Quando si Paga

Nelle compravendite immobiliari, l’imposta di registro è obbligatoria. In questo articolo forniamo approfondimento sull’imposta di registro spiegando cos’è, quando viene applicata ed alcuni aspetti importanti che la interessano. 

Come si calcola l'imposta di registro sulla prima casa

Cos’è l’imposta di registro?

L'imposta di registro è un tributo previsto dal sistema fiscale italiano che si applica alla registrazione di atti, contratti e documenti presso l'Agenzia delle Entrate. La sua funzione principale è di rendere pubblici e opponibili a terzi gli atti registrati, assicurando una certa data certa e una base imponibile per il calcolo di altri tributi.

Tale imposta si applica a una vasta gamma di atti, inclusi contratti di compravendita immobiliare, atti di donazione, successioni, contratti di locazione, e atti societari. Le aliquote e le basi imponibili variano in base alla natura dell'atto e al tipo di bene coinvolto. Inoltre, esistono diverse agevolazioni, in particolare per l'acquisto della "prima casa", che prevedono l'applicazione di aliquote ridotte e l'accesso a detrazioni o esenzioni specifiche.

La normativa che regola l'imposta di registro è piuttosto articolata e comprende diverse leggi e decreti. I principali riferimenti normativi includono: D.P.R n.131 del 26 aprile 1986, D.P.R. n. 917 del 22 dicembre 1986, Legge n.212 del 27 luglio 2000 oltre alle circolari e alle risoluzioni dell'Agenzia delle Entrate.

Perché è importante l’imposta di registro

L’imposta di registro è particolarmente rilevante nel settore immobiliare, poiché viene applicata nella compravendita di immobili. Ecco alcune informazioni chiave sull'imposta di registro:

  • Aliquote: l'aliquota dell'imposta di registro varia a seconda della natura dell'atto e del tipo di immobile. Per esempio, per la compravendita di immobili ad uso abitativo da parte di privati, l'aliquota standard è del 9% sul valore catastale dell'immobile (ridotta a 2% per l'acquisto della "prima casa" con specifici requisiti e vincoli). Per l’imposta di registro sugli immobili ad uso commerciale o terreni, l'aliquota è generalmente del 9%;
  • Base imponibile: la base imponibile per il calcolo dell'imposta di registro è generalmente il valore catastale dell'immobile, rivalutato in base a specifici coefficienti. Per alcune tipologie di atti, come le cessioni aziendali, la base imponibile può essere il valore dichiarato nell'atto;
  • Detrazioni e agevolazioni: esistono diverse agevolazioni per l'imposta di registro, in particolare per l'acquisto della prima casa. Queste agevolazioni prevedono una riduzione dell'aliquota e possono includere esenzioni o riduzioni anche per le imposte ipotecaria (sull’ipoteca immobiliare) e catastale. Per ottenere queste agevolazioni, sono necessari specifici requisiti, come non essere proprietari di altri immobili nel comune dove si acquista la nuova abitazione e stabilire la residenza nel comune dell'immobile entro un certo periodo di tempo dall'acquisto;
  • Pagamento e registrazione: il pagamento dell'imposta di registro deve essere effettuato al momento della registrazione dell'atto presso l'Agenzia delle Entrate. La registrazione è fondamentale per garantire la legalità dell'atto e la sua opponibilità a terzi;
  • Imposta fissa: per alcuni atti, come le locazioni, l'imposta di registro può essere un importo fisso anziché una percentuale del valore dell'immobile.

Imposta di registro per la prima casa

L’acquisto della prima casa in Italia, in presenza di determinate condizioni, consente di pagare delle imposte ridotte e queste includono proprio l’imposta di registro.

Infatti, per l’acquisto da un privato, l’imposta di registro sulla prima casa è pari al 2% anziché al 9% del valore catastale dell’immobile. L’importo dell’imposta di registro comunque non può essere inferiore a 1.000€ (a meno che non si scomputi l’imposta già versata in caparra in caso di registrazione del contratto preliminare o per effetto del credito d’imposta per l’acquisto della prima casa). 

Per l’acquisto da un’impresa, l’imposta di registro sulla prima casa è di 200€ (fissa).

Per il calcolo dell’imposta di registro per la prima casa quindi occorre tenere presente innanzitutto se si tratta di un acquisto da un privato o da un’impresa, poiché la differenza è incisiva.

Imposta di registro per la seconda casa

Nel caso di acquisto di una seconda casa, occorre sempre effettuare la distinzione tra l’acquisto da un privato o da un’impresa soggetta a IVA sulle vendite.


Infatti, se si acquista una seconda casa da un privato, occorre pagare un’imposta di registro pari al 9% del prezzo o del valore catastale (la rendita moltiplicata per 126). L’importo minimo deve essere comunque pari a 1.000€ (a meno che, come visto in precedenza, non si scomputi l’imposta già versata in caparra in caso di registrazione del contratto preliminare o per effetto del credito d’imposta per l’acquisto della prima casa).

Nel caso di acquisto di una seconda casa da un’impresa soggetta ad IVA, l’imposta di registro sarà pari a 200€. 

Anche per il calcolo dell’imposta di registro per la seconda casa occorre considerare innanzitutto se si tratta di un acquisto da un privato o da un’impresa, poiché la differenza è importante.

A quanto ammonta l'imposta di registro sulla prima casa

Imposta di registro per la locazione

L’imposta di registro viene applicata anche ai contratti di locazione ed è pari al 2% del canone annuo, ma con un minimo di imposta pari a 67€. 

Nel caso si tratti di contratti agevolati, il 2% si calcola sul 70% del canone annuo. I contratti agevolati (detti anche “a canone concordato”) riguardano i contratti-tipo stipulati nelle 11 aree metropolitane e nei comuni ad esse confinanti, nei capoluoghi di provincia e nei comuni ad alta densità abitativa. 

Esempio di calcolo dell’imposta di registro

Prendiamo in considerazione una casa dal valore catastale di 300.000€ e dal valore di vendita di 350.000€ (ci servirà per l’IVA). Includiamo anche il calcolo IVA al fine di dare un’idea più precisa su quanto si vada effettivamente a risparmiare o pagare in più a seconda dei casi. 

1. Prima casa acquistata da un privato:

   - Imposta di Registro: 2% sul valore catastale.

   - Calcolo: 2% di 300.000€ = 6.000€ (se l'IVA non si applica).

2. Prima casa acquistata da un'azienda soggetta a IVA (prezzo di vendita: 350.000€):

   - IVA: 4% sul valore di vendita.

   - Calcolo IVA: 4% di 350.000€ = 14.000€.

   - Imposta di Registro: Fissa, 200€.

   - Calcolo Totale: IVA (14.000€) + Imposta di Registro (200€) = 14.200€.

3. Seconda casa acquistata da un privato:

   - Imposta di Registro: 9% sul valore catastale.

   - Calcolo: 9% di 300.000€ = 27.000€.

4. Seconda casa acquistata da un'azienda soggetta a IVA (prezzo di vendita: 350.000€):

   - IVA: 10% sul valore di vendita.

   - Calcolo IVA: 10% di 350.000€ = 35.000€.

   - Imposta di Registro: Fissa, 200€.

   - Calcolo Totale: IVA (35.000€) + Imposta di Registro (200€) = 35.200€.

Questi calcoli forniscono un'idea generale delle imposte da pagare, ma è sempre consigliabile consultare un professionista per una valutazione precisa, considerando tutte le variabili e le possibili agevolazioni fiscali.

3 Punti Chiave
  • L’imposta di registro è un’imposta che si paga alla registrazione degli atti. Nel settore immobiliare si paga alla registrazione degli atti di compravendita e di locazione.
  • L’importo dell’imposta di registro nella compravendita immobiliare varia a seconda che si tratti di prima o seconda casa, e in base al tipo di venditore (privato o impresa).
  • L’imposta di registro per la locazione è pari al 2% del canone annuo e prevede un minimo di 67€.

Fonti:

FAQ

Come varia l'imposta di registro nel caso di acquisto di una prima casa con agevolazioni 'prima casa' rispetto a una senza?

L'imposta di registro è significativamente ridotta quando si acquista la prima casa usufruendo delle agevolazioni 'prima casa'. Con queste agevolazioni, l'imposta di registro è del 2% sul valore catastale della proprietà, a confronto con il 9% per le seconde case o le prime case acquistate senza le agevolazioni.

Quando si acquista un immobile da un'azienda soggetta a IVA, come si applicano l'IVA e l'imposta di registro?

Quando un'azienda vende un immobile, l'IVA si applica sul prezzo di vendita (4% per la prima casa e 10% per la seconda casa) e l'imposta di registro viene ridotta a una cifra fissa (generalmente intorno ai 200€). Questo perché l'IVA rappresenta la principale imposta sull'acquisto, rendendo l'imposta di registro quasi simbolica.

Ci sono differenze nell'imposta di registro tra l'acquisto di una seconda casa da un privato e quello da un'azienda?

Sì, ci sono differenze significative. Quando un privato acquista una seconda casa da un altro privato, l'imposta di registro è del 9% sul valore catastale della proprietà. Invece, quando l'acquisto avviene da un'azienda soggetta a IVA, si applica l'IVA al 10% sul prezzo di vendita e l'imposta di registro è ridotta a una cifra fissa, generalmente intorno ai 200€. Questa struttura fiscale mira a incentivare le attività di costruzione e vendita da parte delle aziende.

Andrea Lazzo
Andrea Lazzo è nato a Bari nel 1980 e dal 2009 ha lavorato nel campo della SEO per diverse aziende italiane, estere e multinazionali, nel campo finanziario e immobiliare. Si è specializzato nel campo immobiliare in cui opera da oltre 5 anni, con un particolare focus sulle statistiche del mercato immobiliare, sull'estimo e sulle normative vigenti riguardanti le tematiche più comuni. La sua filosofia comprende la creazione di un contenuto realmente utile per l'utente, tale da soddisfare una richiesta di informazioni specifica.