Tasso di Interesse

Andrea Lazzo
11.12.2023, 10:45
5 min

Tasso di Interesse: Cos’è e Come si Calcola

In questa pagina trovi tutte le informazioni più importanti riguardanti il tasso di interesse. Andremo a evidenziare cos’è, come si calcola, perché è importante per chi decide di acquistare e vendere casa

Cos’è il tasso d’interesse?

Il tasso d'interesse è la percentuale che viene applicata su una somma di denaro prestata o depositata, indicando quanto interesse verrà pagato nel tempo per quel prestito o deposito. 

Nel contesto dei prestiti per l'acquisto di una casa, il tasso d'interesse influisce sulle rate del mutuo, determinando quanto l'acquirente dovrà pagare in aggiunta al capitale preso in prestito.

Tasso d’interesse nel mercato immobiliare

Il tasso d'interesse, nel contesto del mercato immobiliare, si riferisce al costo percentuale che un acquirente deve pagare per ottenere un prestito, generalmente un mutuo, per l'acquisto di un immobile. 

Questo tasso determina l'ammontare degli interessi che l'acquirente dovrà versare alla banca o all'istituto di credito, oltre al rimborso del capitale prestato. Il tasso può essere fisso, rimanendo invariato per tutta la durata del mutuo, oppure variabile, adattandosi alle fluttuazioni del mercato. 

Il livello del tasso d'interesse influisce direttamente sull'accessibilità del finanziamento per l'acquirente e, di conseguenza, può avere un impatto significativo sul mercato immobiliare nel suo complesso.

Perché è importante il tasso d’interesse nel mercato immobiliare?

Il tasso d'interesse in una compravendita immobiliare interessa principalmente al compratore, soprattutto se l'acquisto viene finanziato attraverso un mutuo. Il tasso d'interesse influisce sulla quantità degli interessi che il compratore dovrà pagare sulla somma presa in prestito, incidendo così direttamente sul costo totale del mutuo e sulle rate mensili.

Per il venditore, il tasso d'interesse ha una rilevanza indiretta: tassi d'interesse bassi possono rendere più accessibili i mutui per gli acquirenti, potenzialmente ampliando il mercato e favorendo vendite più rapide o a prezzi migliori. Tuttavia, il tasso d'interesse non ha un impatto diretto sui guadagni o sulle condizioni di vendita del venditore.

Tipologie di tasso d’interesse

Quando si parla del mercato immobiliare, i tassi d’interesse possono essere di due tipologie: 

  • Fisso: il tasso d'interesse rimane invariato per tutta la durata del mutuo. Questo offre maggiore certezza sui pagamenti futuri ma potrebbe essere inizialmente più alto rispetto al tasso variabile.
  • Variabile: il tasso d'interesse può cambiare in base all'andamento dei tassi di riferimento di mercato (come l'Euribor). Questo può offrire tassi più bassi all'inizio ma comporta il rischio di aumenti futuri.

Oltre a queste due principali categorie, esistono varianti come:

  • Tasso Misto: Una combinazione di tasso fisso e variabile. Per esempio, il tasso può essere fisso per un certo numero di anni iniziali e poi diventare variabile.
  • Tasso Cap o Tasso con Cap: Un tasso variabile con un limite massimo (cap) che stabilisce quanto il tasso può aumentare.

Tasso d’interesse sulla prima casa: ci sono agevolazioni?

Per chi acquista la prima casa vi sono le seguenti agevolazioni, che riguardano anche il tasso d’interesse:

  • IVA e imposta di registro ridotte rispettivamente al 4% e al 3% per la prima casa, anziché al 10% e al 7% per la seconda casa;
  • Imposta sostitutiva dello 0,25% sull'importo del mutuo per la prima casa, a differenza del 2% per la seconda casa;
  • Imposte ipotecaria e catastale fisse di 168 euro ciascuna, invece del 2% e 1% dell'importo di acquisto;
  • Possibile detrazione della Tasi, a seconda del comune;
  • Detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo per l'abitazione principale, includendo costi di istruttoria, perizia bancaria, imposte sul mutuo e atto notarile del mutuo (escluso l'atto di compravendita), fino a un massimo di 4.000 euro, per una riduzione di imposta massima di 760 euro. La detrazione spetta all'acquirente dell'immobile e intestatario del contratto di mutuo.
Cosa è il tasso di interesse

Perché quando si parla di tassi sui mutui, si fa riferimento alla BCE?

Quando si parla di tassi d’interesse sui mutui, in particolare nell'Unione Europea, si fa spesso riferimento alla Banca Centrale Europea (BCE) perché questa istituzione ha un ruolo significativo nel determinare il costo del denaro nell'area dell'euro. La BCE stabilisce i tassi di interesse chiave per l'Eurozona, che influenzano direttamente i tassi d'interesse praticati dalle banche sui prestiti, inclusi i mutui.

1. Tassi direttori: la BCE fissa i tassi direttori, ovvero i tassi a cui le banche possono ottenere liquidità dalla BCE. Se questi tassi sono bassi, le banche possono accedere a fondi a costi inferiori, e tendenzialmente offrono prestiti ai consumatori, compresi i mutui, a tassi più vantaggiosi.

2. Politica monetaria: le decisioni della BCE sulla politica monetaria, come l'abbassamento o l'aumento dei tassi d'interesse, mirano a controllare l'inflazione e a stimolare la crescita economica. Queste decisioni influenzano il costo del denaro nel mercato e, quindi, il costo dei mutui per i consumatori.

3. Indici di riferimento: i mutui a tasso variabile sono spesso indicizzati a tassi come l'Euribor, che sono influenzati dalle politiche della BCE. Pertanto, le variazioni dei tassi d'interesse della BCE possono avere un impatto diretto sui pagamenti mensili dei mutuatari con tassi variabili.

La BCE, attraverso le sue politiche e decisioni, ha un'influenza significativa sui tassi d'interesse dei mutui, influenzando così la capacità di accesso al credito per l'acquisto di immobili da parte dei consumatori e imprese nell'Eurozona.

Tasso d’interesse: la formula per calcolarlo

Il calcolo del tasso d'interesse su un prestito, come un mutuo, si basa sulla formula degli interessi semplici o composti. La scelta tra interessi semplici e composti dipende dal tipo di prestito e dalle condizioni stabilite dal prestatore. Qui di seguito mostriamo come calcolare il tasso di interesse.

  • Tasso d’interesse semplice: 

Ipotizziamo che una persona prenda un prestito di 20.000 euro al tasso d'interesse annuo del 5%, per un periodo di 5 anni.

In questo caso, il capitale principale è di 20.000 euro, il tasso d'interesse è del 5%, espresso in forma decimale è 0,05, e il tempo del prestito è di 5 anni.

Per calcolare l'importo degli interessi, applichiamo la formula dell'interesse semplice:

I = P x r x t

I = 20.000 x 0,05 x 5

I = 5.000

Quindi, l'importo degli interessi che la persona dovrà pagare per il prestito è di 5.000 euro.

In questo caso, l'interesse semplice è calcolato solo sul capitale iniziale, quindi è pari a 5.000/20.000 = 0,25, ovvero il 25% del capitale principale.

  •  Tasso d’interesse composto:

   Gli interessi composti calcolano l'interesse sul capitale iniziale più gli interessi accumulati nei periodi precedenti.

Per i mutui, spesso si usa un approccio più complesso con un piano di ammortamento, che determina come ogni pagamento periodico (ad esempio mensile) si divide tra il capitale e gli interessi, in base al saldo rimanente del prestito. Questi piani di ammortamento possono essere calcolati con formule specifiche o tramite strumenti di  calcolo di ammortamento online.

3 Punti Chiave
  • Il tasso d’interesse rappresenta una percentuale su una somma di denaro prestata.
  • Nel campo immobiliare, il tasso d’interesse riguarda direttamente chi acquista, ma indirettamente anche chi vende.
  • Il tasso d’interesse viene generalmente proposto  di tipo fisso o variabile, anche se vi sono altre tipologie come il tasso misto e il tasso con cap.

Fonti

FAQ

Il tasso d’interesse interessa anche chi vende la casa?

Non direttamente. Tuttavia, dei tassi d’interesse più bassi agevolano i compratori quando desiderano chiedere un mutuo ad una banca.

Quali agevolazioni riguardano il tasso d’interesse per l’acquisto della prima casa?

Per la prima casa è possibile ottenere una detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo

È meglio un tasso d’interesse fisso o variabile?

Dipende dalle previsioni che si hanno sul futuro dei tassi in Italia. Un tasso fisso resta costante nel tempo, anche quando i tassi scendono. Un tasso variabile invece varia in base al mercato e quindi se dovessero salire si andrà a pagare di più, se dovessero scendere si andrà a pagare di meno.

Andrea Lazzo
Andrea è nato a Bari e dal 2009 lavora nel campo della SEO. Nel corso degli anni ha coperto ruoli di gestione e redazione di contenuti web per diverse aziende italiane, estere e multinazionali. Come obiettivo si pone l'offerta di un contenuto realmente utile per l'utente, tale da soddisfare la sua richiesta di informazioni specifica.