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Tasso Misto

Jessica Maggi
02.01.2025
6 min

Come Funziona il Mutuo a Tasso Misto?

Oltre al mutuo a tasso fisso e variabile, le tipologie più conosciute, esiste una terza variante che unisce le due precedenti. Si tratta del mutuo a tasso misto, che consente il passaggio tra tasso fisso e variabile a scadenze prefissate. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cosa significa mutuo a tasso misto?

Il mutuo a tasso misto consente al mutuatario di modificare, alle scadenze e alle specifiche condizioni stabilite nel contratto di finanziamento, il tipo di tasso di interesse inizialmente applicato. Gli istituti di credito permettono in genere di cambiare tasso dopo 1, 2, 5 o 10 anni.

Il debitore può, quindi, scegliere di applicare inizialmente il tasso fisso o variabile e passare all’altro dopo che sia trascorso un certo periodo di tempo, senza dover chiudere il contratto di mutuo in essere e stipularne uno ex novo.

Con un unico prodotto si possono avere due opzioni:

  • tasso fisso, con rate costanti per l’intera durata del finanziamento;
  • tasso variabile, dove la rata aumenta o diminuisce seguendo le oscillazioni di mercato legate all’indice di riferimento.

Con il tasso misto è, quindi, possibile stipulare un contratto di mutuo, normativamente disciplinato dall’articolo 1813 del codice civile, che preveda ambo le opzioni, senza dover obbligatoriamente scegliere l’una o l’altra.

Cosa vuol dire tasso misto?

Tasso misto

Optare per il tasso misto significa poter adattare il tasso di interesse alle future condizioni del mercato. Con questa tipologia di finanziamento si può sfruttare dapprima uno scenario di tassi bassi, preparandosi in seguito a uno di rialzi, o viceversa.

Il piano di ammortamento di un mutuo a tasso misto ha una fase a cui è associato un tasso di interesse fisso o variabile, con possibilità di passaggio all’altra tipologia di tasso a determinate scadenze fissate dalla banca. È il mutuatario a decidere di passare dal tasso variabile a quello fisso o viceversa a seconda delle condizioni di mercato.

Come funziona il tasso misto?

Il mutuo a tasso misto unisce e combina le due opzioni di mutuo a tasso fisso e variabile. In pratica, il debitore può passare dal tasso fisso a variabile o viceversa nel caso in cui la scelta fatta in un primo momento si rivelasse inappropriata o le condizioni di mercato non fossero più in linea con le sue esigenze.

Dopo il primo periodo in cui viene applicato il tasso fisso o quello variabile, il debitore può decidere se continuare con lo stesso tipo di tasso o cambiarlo.

Il cambio di tasso si esercita a scadenze prefissate sulla base di una valutazione dei tassi di interesse futuri. Con una previsione più precisa sull'andamento dei tassi base come l’Euribor per il tasso variabile e l’Eurirs per il tasso fisso, il mutuatario può scegliere con la dovuta consapevolezza un tasso di riferimento o l’altro.

In linea generale, in presenza di più rialzi consecutivi dei tassi ufficiali di sconto, è consigliabile optare per il tasso variabile, per sfruttare la curva al ribasso che riduce la rata del mutuo. Viceversa, in presenza di una serie consecutiva di ribassi dei tassi di riferimento conviene scegliere il tasso fisso, per mantenere bassa la rata in previsione di futuri rincari.

Come valutare la convenienza di un mutuo a tasso misto?

In linea generale, per valutare l'effettiva convenienza di un mutuo a tasso misto bisogna considerare:

  • tassi base;
  • spread;
  • tipo di tasso applicato nel periodo iniziale;
  • durata del periodo in cui il tasso non può essere cambiato;
  • frequenza con cui viene ricalcolato il tasso di interesse.

I parametri di riferimento, l’indicizzazione e gli spread talvolta possono essere incostanti nel corso della durata del finanziamento, rendendo di conseguenza più onerosa e imprevedibile la rata. Prima di stipulare un mutuo a tasso misto è, quindi, doveroso esaminare con la massima attenzione i termini del finanziamento e le condizioni sia per il calcolo degli interessi che per eseguire il cambio di tasso.

Tipologie di tasso misto

Si individuano tre principali tipologie di tasso misto, che illustriamo di seguito.

1. Mutuo a tasso misto con opzione

Il mutuo a tasso misto con opzione permette di scegliere il tipo di tasso con scadenze programmate.

Facciamo un esempio concreto. Accendiamo un mutuo per l’acquisto di un immobile. Scegliamo il tasso misto con opzione e optiamo per il tasso variabile per il primo biennio, poi passiamo al tasso fisso per un ulteriore quinquennio e torniamo al variabile.

Il tasso deve essere ricalcolato scadenza per scadenza in base all’Euribor o all’Eurirs. Questa soluzione in genere prevede un costo maggiore per il mutuatario, che si traduce in uno spread più alto. Se l’opzione non viene esercitata, il mutuo passa in automatico al tasso variabile.

Si tratta di una soluzione conveniente quando il mercato è talmente fluttuante da non permettere di prevedere la curva di andamento dei tassi di interesse nel lungo termine.

2. Mutuo a tasso misto senza opzione

Il mutuo a tasso misto senza opzione prevede il tasso fisso per i primi anni e il tasso variabile fino alla scadenza, a un costo solitamente inferiore rispetto al suddetto mutuo con opzione.

Riprendendo l’esempio di cui sopra, supponiamo di richiedere un mutuo e optare per il tasso misto senza opzione. Avremo una rata iniziale certa. Nel caso in cui, però, i tassi di interesse dovessero scendere, non ne avremmo alcun vantaggio.

3. Mutuo a tasso misto bilanciato

Il mutuo a tasso misto bilanciato, comunemente detto mutuo mix, è composto da una parte a tasso fisso e una a tasso variabile. Il mutuatario può, quindi, rendere una parte del capitale a tasso fisso e una parte a tasso variabile. La composizione tra le due parti può essere scelta a seconda del peso che si vuole dare al tasso fisso rispetto a quello variabile.

Vantaggi e svantaggi di un mutuo a tasso misto

Il principale vantaggio di un mutuo a tasso misto è la possibilità per il debitore di beneficiare dei vantaggi del tasso fisso e del tasso variabile a seconda delle condizioni di mercato. Ci sono, però, degli svantaggi di cui è doveroso essere a conoscenza prima di scegliere questa opzione. Vediamo, quindi, nello specifico quali sono i pro e contro di un mutuo a tasso misto.

VantaggiSvantaggi
Applicare il tasso più conveniente al momento della stipula.Minore protezione dall’aumento dei tassi di interesse nel momento in cui si passa dal tasso fisso a variabile.
Scegliere di volta in volta il tipo di tasso più vantaggioso.Le prime rate del mutuo possono essere più alte rispetto a un tasso variabile puro.
Cambiare il tipo di tasso in itinere, difendendosi dalle oscillazioni sfavorevoli.Il passaggio a un tasso di interesse differente non è sempre garanzia di risparmio.
Tassi di interesse competitivi.Commissioni più elevate.

A chi conviene scegliere un mutuo a tasso misto?

Il mutuo a tasso misto conviene soprattutto ai mutuatari che prevedono di restituire rapidamente il prestito. È altresì consigliabile per chi accende un mutuo in un periodo di particolare incertezza sull'andamento futuro dei tassi e, pertanto, preferisce evitare di prendere subito una decisione definitiva.

Il tasso misto rappresenta una soluzione conveniente anche per i soggetti che, non potendo contare su una situazione economica stabile, necessitano di una maggiore tutela dalle oscillazioni dei tassi perlomeno nei primi anni.

Tre punti chiave

  • Il mutuo a tasso misto consente il passaggio tra tasso fisso e variabile a scadenze prefissate.
  • Il mutuatario può scegliere di applicare inizialmente il tasso fisso o variabile e passare all’altro dopo che sia trascorso un certo periodo di tempo, senza dover chiudere il contratto di mutuo in essere e stipularne uno ex novo.
  • Optare per il tasso misto consente di adattare il tasso di interesse alle future condizioni del mercato.

Fonti

FAQ

Qual è il tasso di interesse migliore per un mutuo?

La scelta del tasso di interesse migliore dipende da vari fattori, tra cui, in primis, la durata e l’importo erogato a titolo di mutuo. Occorre confrontare diverse proposte per individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Quando la banca è obbligata a rinegoziare il mutuo?

La banca è tenuta a rinegoziare il mutuo in specifici casi previsti dalla legge, come la surroga.

Quanto costa un mutuo da 100.000 euro in 15 anni?

Un mutuo di 100.000 euro per una durata di 15 anni prevede una rata mensile di circa 700 euro.

Jessica Maggi
Copywriter freelance con esperienza ultradecennale sia sul web che sulla carta stampata, con focus specifico nel settore immobiliare, fiscale, tributario e delle costruzioni. Laureata all’Università degli Studi di Milano, scrive sia in italiano che in inglese.