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Quanto Costa Vendere Casa: Gli Oneri a Carico del Venditore

Jessica Maggi
01.10.2025
8 min
Risposta rapida

Chi vende paga poche voci fisse (APE, eventuale cancellazione ipoteca, arretrati condominiali) e non il notaio, salvo accordi. Tasse solo sulla plusvalenza se vendi entro 5 anni.

Sintesi 

  • APE: circa 100–200 €.
  • Ipoteca (se c’è): costi pratiche/estinzione variabili.
  • Condominio/documenti: in genere poche centinaia di euro
  • Agenzia (se dovuta anche al venditore): 2–3% (range 1–5%).
  • Tasse: su plusvalenza entro 5 anni (ordinaria o imposta sostitutiva 26%).
  • Notaio e imposte d’acquisto:acquirente, salvo diversa pattuizione.
Infografica che illustra quanto costa vendere casa

Quando si vende casa occorre considerare anche i costi inerenti come ad esempio il costo dell'atto di vendita, spese notarili, tasse, eventuali commissioni da pagare alle agenzie.  Inoltre, occorre tenere presente eventuali situazioni particolari come per la casa ereditata. In questo articolo, scoprirai quanto costa vendere casa con tutte le informazioni aggiornate.

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Totale costi di vendita: 0

Spese per la preparazione alla vendita

Prima di vendere una casa, è consigliabile attuare determinati interventi. Sebbene non siano obbligatori, questi consentono di vendere più facilmente e ad un prezzo più alto. Gli interventi preliminari alla vendita sono solitamente divisi in due grandi categorie:

  • Miglioramento dell'aspetto e delle condizioni della casa (riparazioni, ristrutturazioni, tinteggiatura, ecc.);
  • Ottimizzazione dell'efficienza energetica (con certificazione tramite Attestato di Prestazione Energetica).

Il costo dipenderà dall'entità dell'intervento e dalla qualità dei materiali utilizzati.

Tasse sulla vendita della casa: quando si pagano le tasse per chi vende casa

Quando si considerano i costi della vendita della casa, occorre considerare sia i costi preliminari che i costi futuri. Tra i costi futuri vi sono certamente le tasse. 

Le tasse rappresentano un costo obbligatorio, per chi desidera vendere casa. Il principio, a tal proposito è molto semplice: si pagano le tasse solo sulle eventuali plusvalenze sulle vendite effettuate entro 5 anni dall'acquisto. 

Riassumiamo il concetto con una tabella:

PlusvalenzaTempo dall'AcquistoTassazione
Entro 5 anni
: imponibile; scelta tra IRPEF ordinaria oppure imposta sostitutiva 26% in atto notarile
Dopo 5 anniNON si pagano tasse
NoIn qualsiasi momentoNON si pagano tasse

Per ulteriori informazioni si consulti l'articolo sulla tassazione della vendita di immobili.

Tasse e imposte sulla plusvalenza dalla vendita di immobili

Nel caso in cui si ottenga una plusvalenza su una casa venduta entro i 5 anni dall'acquisto, si può procedere in due modi:

  • Tassazione ordinaria: si inserisce nella dichiarazione dei redditi e viene pagata in base agli scaglioni di reddito previsti dall’Agenzia delle Entrate.
  • Tassazione separata: si paga un’imposta sostitutiva del 26% tramite una dichiarazione apposita del notaio, segnalata all'interno dell'atto di vendita della casa. Con la tassazione separata, l’imposta viene anticipata dal venditore e il notaio si occupera di effettuare il versamento presso l'Agenzia delle Entrate.

Tassazione della vendita di un immobile in caso di successione

Prima di vendere un immobile ereditato è necessario completare gli adempimenti successori (in particolare la dichiarazione di successione entro dodici mesi dal decesso) e volturare l’immobile agli eredi.

Imposte in successione (prima della vendita)

  • Imposta di successione: aliquote e franchigie in base al grado di parentela.
  • Imposta ipotecaria 2% e imposta catastale 1% sul valore dell’immobile;
    oppure entrambe in misura fissa se sussistono i requisiti prima casa in successione.
  • Altre voci: imposta di bollo e tributi speciali.
    Le spese si ripartiscono tra i coeredi proporzionalmente alle quote.

Vendita dell’immobile ereditato

  • Una volta completata la successione, la vendita segue le regole ordinarie (notaio, riparto spese, eventuale agenzia).
  • Plusvalenza: se si realizza un guadagno e la vendita avviene entro cinque anni dalla data di acquisto originario del defunto (o dalla costruzione, se più recente), la plusvalenza può essere tassata (IRPEF ordinaria oppure imposta sostitutiva 26% in atto); oltre cinque anni, in genere non è dovuta.
  • Restano ferme le esenzioni previste per l’abitazione principale quando ricorrono i requisiti.

Costi nella vendita di una casa in comproprietà

Quando si vende un immobile in comproprietà, i costi da sostenere sono simili a quelli di una normale compravendita, ma vanno valutati in funzione della divisione delle quote tra i vari proprietari. Le spese comuni, come l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), la cancellazione di un’eventuale ipoteca e la provvigione dell’agenzia immobiliare, vengono generalmente ripartite tra i comproprietari in base alla percentuale di proprietà di ciascuno. Se ad esempio due fratelli possiedono ciascuno il 50% dell’immobile, divideranno anche i costi a metà.

La situazione si complica leggermente quando si conferisce incarico a un’agenzia immobiliare: è fondamentale che tutti i comproprietari siano d’accordo e sottoscrivano l’incarico, altrimenti l’agenzia potrebbe non aver diritto alla provvigione oppure potrebbero nascere contenziosi. Anche le spese notarili restano, come da prassi, a carico dell’acquirente, salvo accordi diversi specificati nel compromesso o nell’atto finale. Per regola generale (art. 1475 c.c.) le spese del contratto di compravendita sono a carico dell’acquirente, salvo diverso accordo tra le parti da indicare nel preliminare o nell’atto.

Un aspetto importante riguarda la tassazione delle plusvalenze. In caso di guadagno dalla vendita (es. vendita entro 5 anni dall’acquisto con prezzo maggiorato), ogni comproprietario sarà tassato individualmente, in proporzione alla sua quota e in base alla propria situazione fiscale personale. In sostanza, mentre alcune spese si dividono, le tasse sono un fatto personale.

Infine, se l’immobile deriva da un’eredità, prima della vendita sarà necessario completare tutti gli adempimenti successori, tra cui la dichiarazione di successione e il pagamento di eventuali imposte, anch’essi da dividere tra i coeredi.

Un agente aiuta un proprietario a calcolare quanto costa vendere casa

Quanto costa l'atto di vendita di una casa?

Per atto di vendita di una casa si intende il contratto, redatto in forma pubblica da un notaio, con cui il proprietario (venditore) trasferisce la proprietà dell'immobile all'acquirente. Questo atto è il documento ufficiale che sancisce legalmente il passaggio di proprietà, ed è necessario per la registrazione dell'immobile a nome del nuovo proprietario nei registri catastali e immobiliari. La stipula avviene generalmente dopo il compromesso (o preliminare di vendita) e comporta una serie di obblighi formali e fiscali.

Chiarito ciò, quanto costa l'atto di vendita di una casa? Il costo complessivo dell’atto di vendita dipende da diversi fattori, come il valore dell’immobile, la sua ubicazione e la tipologia (prima o seconda casa).

In genere, l’onorario del notaio per la redazione e la stipula dell’atto varia tra i 1.000 e i 3.000 euro, a cui si aggiungono le imposte dovute per legge. Inoltre, possono esserci ulteriori spese accessorie legate alla trascrizione dell’atto nei registri immobiliari, alle visure e alla voltura catastale. Tuttavia, queste spese normalmente sono a carico dell’acquirente, è possibile stabilire accordi diversi, purché siano espressamente indicati nell’atto. Il venditore, invece, sostiene solo eventuali costi indiretti legati all’atto, come la cancellazione dell’ipoteca, se presente, e la produzione della documentazione necessaria per formalizzare la vendita.

Ripartizione spese tra acquirente e venditore

Le spese principali nell'operazione di compravendita sono generalmente a carico dell’acquirente, tra cui:

  • Onorario del notaio (che può oscillare tra 1.000 e 3.000 euro);
  • Imposte di registro, ipotecaria e catastale;
  • Eventuali spese accessorie come visure, volture e trascrizione dell’atto.

Tuttavia, anche il venditore ha alcune spese da sostenere.  In particolare:

  • Cancellazione dell’eventuale ipoteca sull’immobile, se presente;
  • Ottenimento della documentazione obbligatoria, come l’attestato di prestazione energetica (APE);
  • Eventuali spese condominiali arretrate, che devono essere saldate prima della vendita;
  • Compenso all’agenzia immobiliare, se prevista una provvigione anche dal lato venditore (spesso intorno al 2-3% del prezzo di vendita).

Chi paga cosa nella vendita di una casa?

VoceVenditoreAcquirenteNote
Onorario del notaioNoA carico acquirente, salvo patti diversi indicati nel preliminare/rogito.
Imposte d’acquisto (registro/IVA, ipotecaria, catastale)NoDa privato: registro 2% prima casa o 9% seconda (minimo 1.000 €) + ipotecaria/catastale fisse. Da impresa: IVA (4/10/22%) + imposte fisse.
APE – Attestato di Prestazione EnergeticaNoDi norma lo fornisce il venditore. Costo tipico 100–200 €.
Cancellazione ipoteca (se esiste)NoEstinzione/pratiche a carico del venditore proprietario.
Spese condominiali arretrateNoDevono essere saldate prima dell’atto. Quote ordinarie pro-quota alla data di trasferimento se pattuito.
Provvigione agenziaDipendeDipendeDipende dal mandato e dagli accordi: può essere dovuta da una o da entrambe le parti.
Visure, trascrizione, volture legate all’attoNoNormalmente comprese nelle spese a carico dell’acquirente via studio notarile.
Tasse su plusvalenza (se vendita entro 5 anni con guadagno)NoIRPEF ordinaria o imposta sostitutiva 26% in atto. Esenzioni se abitazione principale con requisiti.

Vendita casa e spese notarili: come funziona?

Quando si vende casa, è necessario fare ricorso a un notaio per l’atto di vendita, che certifica formalmente il passaggio di proprietà dell’immobile dal venditore all’acquirente. L’articolo 1475 del codice civile stabilisce che le spese notarili e i costi relativi al contratto di compravendita siano a carico dell’acquirente. Tuttavia, la normativa consente alle parti di introdurre una deroga nel contratto. È, quindi, possibile inserire una clausola che definisca la spartizione equa delle spese tra acquirente e venditore.

Quanto costa vendere casa con agenzia?

Tra i costi da sostenere in caso di compravendita ci sono anche le spese derivanti dal mandato conferito all’agenzia immobiliare per vendere casa più agevolmente e nel pieno rispetto della legge.

L’agenzia immobiliare effettua un’accurata e puntuale valutazione dell’immobile per stabilire il prezzo di vendita e assiste con professionalità, competenza ed esperienza le parti coinvolte nell’intero processo di compravendita. Per questi servizi l’agenzia immobiliare viene retribuita tramite provvigione, ossia una percentuale calcolata sul prezzo di vendita dell’immobile.

Sebbene generalmente le provvigioni dell'agenzia siano richieste a entrambe le parti, queste ultime possono accordarsi diversamente. In pratica, è possibile chiedere all’intermediario (agente immobiliare) che la provvigione sia a carico esclusivamente dell’acquirente, ma è necessario un accordo esplicito tra le parti.

Se si riesce ad ottenere tale tipo di accordo, la vendita sarà sicuramente più conveniente. Il pagamento della provvigione potrebbe rientrare nella trattativa del prezzo finale di vendita. 

[Puoi scaricare una checklist completa delle spese da questa pagina]

Fonti

FAQ

Nello specifico quanto costa vendere casa tramite agenzia?

Vendere casa tramite agenzia implica il pagamento della provvigione immobiliare, che può variare tra l'1% e il 5% del prezzo di vendita dell'immobile. Supponiamo, per esempio, che l’agenzia applichi una provvigione del 3% su una proprietà venduta a 300.000 euro. Il costo della vendita tramite agenzia sarebbe in questo caso di circa 9000 euro. 

Vorrei vendere un immobile che ho ereditato. Quali spese dovrò sostenere?

Per vendere un immobile ereditato occorre, per prima cosa, produrre la dichiarazione di successione entro un anno dal decesso del proprietario. Il prezzo parte indicativamente da 350 euro. Dopodiché è previsto il pagamento della tassa di successione e dell’imposta catastale, ipotecaria e di bollo.

Quanto costa vendere casa all'asta?

Nelle esecuzioni immobiliari il compenso del professionista delegato è determinato secondo i parametri e il provvedimento del giudice; la ripartizione degli oneri (es. quota a carico dell’aggiudicatario) non è uniforme e dipende dal tribunale e dal caso concretoTale importo varia a seconda del prezzo raggiunto dall’immobile al termine dell’asta.

Chi vende casa paga il notaio?

No, chi vende casa di norma non paga il notaio. Il notaio viene scelto e retribuito dall’acquirente, poiché l’atto di compravendita tutela principalmente i suoi interessi legali.

Chi vende casa paga tasse?

Sì, nel caso si venda casa entro 5 anni dall'acquisto della stessa e si ottenga una plusvalenza da tale operazione.

Quali sono le spese di chi vende casa? 

Le spese di chi vende casa comprendono tasse, imposte, spese notarili ed eventuali costi per migliorare le condizioni e l'aspetto della casa, al fine di venderla più facilmente e ad un prezzo più alto.

Jessica Maggi
Copywriter freelance con esperienza ultradecennale sia sul web che sulla carta stampata, con focus specifico nel settore immobiliare, fiscale, tributario e delle costruzioni. Laureata all’Università degli Studi di Milano, scrive sia in italiano che in inglese.
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