Nel nostro Paese, la cultura della casa di proprietà è molto radicata. I dati ISTAT indicano che la percentuale di proprietari di unità abitative in Italia superi la media UE. Eppure, una fetta rilevante della popolazione più disagiata si trova nell’impossibilità di sostenere le spese relative all’affitto di una proprietà, dovendo necessariamente ricorrere al sostegno pubblico.
Proprio per questo è stato istituito un programma denominato ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) che offre supporto ai cittadini che versano in condizione di marcato disagio e svantaggio socio-economico. In questo articolo spieghiamo con parole semplici in cosa consiste l’edilizia residenziale pubblica e a chi si rivolge questa utile forma di sostegno.
Introdotto con la legge numero 457 del 5 agosto 1978, il programma di edilizia residenziale pubblica (ERP), comunemente detta edilizia popolare, prevede l’offerta di beni immobili abitativi in locazione a cittadini in condizione di forte svantaggio socio-economico.
In altre parole, con edilizia residenziale pubblica si intende il sistema unitario di offerta abitativa pubblica costituito da alloggi diretti a soddisfare il fabbisogno abitativo primario delle fasce di popolazione economicamente più svantaggiate.
Sono previste diverse forme di sostegno alle famiglie in situazione di forte svantaggio socio-economico, quali:
Approfondiamo insieme e scopriamo quali sono le caratteristiche di ogni forma di sostegno.
Con edilizia sovvenzionata si intendono interventi finanziati direttamente da enti pubblici, finalizzati all’ottenimento di alloggi da destinare alle fasce di popolazione più svantaggiate. Questo tipo di programma di edilizia popolare non prevede, quindi, la costruzione di nuovi edifici, ma l’acquisto di strutture già esistenti, spesso in disuso o da riconvertire e riqualificare.
Con edilizia agevolata si intendono alloggi destinati alla prima abitazione realizzati con finanziamenti statali e regionali a condizioni di particolare favore, come mutui a tasso agevolato o contributi in conto capitale.
Le risorse sono destinate a cooperative edilizie e imprese di costruzione per l’edificazione a costi ridotti di abitazioni destinate alle fasce di popolazione più disagiate e socialmente più vulnerabili.
Una volta conclusi i lavori di costruzione, l’ente pubblico che ha finanziato il progetto può optare per:
Si tratta, dunque, di un'iniziativa dalla forte vocazione sociale, che mira a dare una risposta concreta alle necessità abitative delle categorie più deboli e socialmente vulnerabili.
Alla base degli interventi di edilizia convenzionata ci sono convenzioni stipulate tra enti pubblici, solitamente i comuni, e cooperative edilizie o imprese di costruzione a cui vengono concesse sostanziose agevolazioni, come per esempio la riduzione del contributo concessorio.
A fronte di queste generose agevolazioni, la cooperativa o impresa di costruzione in questione si impegna a realizzare interventi di edilizia popolare con specifiche condizioni stabilite dalle parti, da assegnare a cittadini in situazioni di particolare difficoltà, fragilità o svantaggio socio-economico.
Con l’espressione alloggio sociale si intende la messa a disposizione di abitazioni da destinare a famiglie disagiate a condizioni agevolate, a partire da un canone di locazione estremamente basso.
Con il concetto di housing sociale si intende l’insieme di alloggi, servizi e strumenti rivolti a chi riscontri gravi difficoltà a trovare un’abitazione e a sostenere il peso finanziario di un affitto. L’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno abitativo delle famiglie che versano in situazione di grave disagio socio-economico, garantendo l’accesso ad alloggi idonei e favorendo sicurezza, integrazione sociale e un generale miglioramento delle condizioni di tali persone.
I cittadini non economicamente in grado di soddisfare sul mercato le proprie necessità abitative, non disponendo di risorse sufficienti per sostenere il peso finanziario di un tradizionale affitto, possono richiedere l'assegnazione di un alloggio ERP.
Le sopraindicate forme di sostegno sono rivolte a cittadini in possesso dei requisiti indicati nell’articolo 1 della legge numero 9 dell’8 febbraio 2007, tra cui:
Per accedere a queste forme di sostegno occorre rivolgersi agli sportelli dedicati presso la propria regione di residenza.
I programmi di sostegno volti a soddisfare il fabbisogno abitativo dei cittadini in situazione di grave disagio socio-economico sono stati sostenuti con innumerevoli leggi che si sono susseguite nel tempo.
I primi accenni alla concessione di case popolari si trovano nella legge numero 254 del 31 maggio 1903. Nel primo dopoguerra, con il Testo Unico delle Disposizioni sull'Edilizia Popolare ed Economica, emanato con il regio decreto numero 1165 del 28 aprile 1938, furono istituiti i primi Istituti Autonomi Case Popolari (IACP).
Con l’entrata in vigore della sopraindicata legge numero 457 del 5 agosto 1978, nonché della legge numero 25 del 15 febbraio 1980 e della legge numero 94 del 25 marzo 1982, venne potenziato il sistema dei finanziamenti destinati all’edilizia residenziale pubblica, favorendo un’intensificazione dell’attività costruttiva degli IACP, a cui si aggiunse anche quella del recupero e riqualificazione con la legge numero 179 del 17 febbraio 1992.
Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono abitazioni costruite o da costruirsi da parte di enti pubblici con il contributo dello Stato, concesse in locazione a prezzi agevolati a cittadini che non trovino risposta alle proprie necessità abitative nel tradizionale mercato immobiliare, disponendo di risorse insufficienti per l’acquisto o l’affitto di un immobile a prezzi di mercato.
L’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica è regolato da contratti di locazione con cui l’immobile viene messo a disposizione dell’inquilino per un determinato periodo di tempo, dietro pagamento di un canone di locazione di importo solitamente molto contenuto.
I comuni pubblicano regolarmente dei bandi in cui definiscono i criteri di accesso e di attribuzione dei punteggi. I requisiti inseriti nei bandi variano da regione a regione e molto spesso anche tra comuni della stessa zona.
Possono accedere agli alloggi ERP i cittadini italiani e di Paesi terzi con permesso di soggiorno e che possano dimostrare di svolgere una regolare attività di lavoro subordinato o autonomo.
Vediamo nello specifico come fare domanda per un alloggio di edilizia residenziale pubblica e quali sono i requisiti da soddisfare.
Gli alloggi vengono assegnati in locazione ai nuclei familiari più fragili ed economicamente più disagiati, in base alla condizione reddituale e al numero di componenti della famiglia. In linea generale, i criteri di accesso possono essere:
Fino a tempi relativamente recenti era previsto anche il requisito della residenza pregressa nella regione per un determinato numero di anni, in genere 4 o 5, per poter fare domanda per un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Tale requisito è stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale con la sentenza numero 44 del 9 marzo 2020.
Ci sono anche criteri variabili che influiscono sul punteggio che ogni richiedente ottiene in graduatoria. In genere si tende ad assegnare un punteggio più alto ai nuclei familiari in situazioni di difficoltà e fragilità socio-economica con:
Anche le famiglie che risiedono al momento in alloggi che possono essere considerati inagibili o antigienici ricevono in genere un punteggio piuttosto alto in graduatoria.
I requisiti per l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione di alloggi ERP sono definiti annualmente da ogni singola regione. Le informazioni riportate, valide al momento della stesura del presente articolo, possono pertanto subire variazioni. Ti invitiamo a consultare una risorsa locale per notizie aggiornate sull’argomento.
Ci sono diverse opzioni che potresti considerare, come l’affitto a canone concordato, che consente di accedere a soluzioni abitative a prezzi più bassi della media, e i mutui con condizioni agevolate per l'acquisto di un'abitazione. Potresti anche aderire alle cosiddette cooperative abitative, in cui i membri partecipano collettivamente alla gestione e all'acquisto di un edificio, riducendo così i costi individuali.
I requisiti ISEE per poter accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica possono variare a seconda delle normative locali e regionali. Generalmente, l'accesso agli alloggi ERP è riservato a famiglie in condizione di indigenza e con un ISEE inferiore a determinati limiti definiti annualmente dalle singole regioni. Per ottenere informazioni specifiche sui requisiti ISEE per l'accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica nella tua zona suggeriamo di contattare direttamente gli enti locali responsabili della gestione di tali forme di sostegno, come il comune e i servizi sociali.
Le politiche di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica tendono legittimamente a favorire chi non possieda già una proprietà abitativa. Potrebbe essere utile contattare direttamente le autorità locali preposte alla gestione degli alloggi pubblici nella tua regione o nel comune di riferimento per ottenere informazioni specifiche.