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Categoria Immobile C1

Jessica Maggi
30.12.2024
7 min

Quali sono i Beni Assegnati alla Categoria Immobile C1?

In Italia i beni immobili vengono assegnati a specifiche categorie catastali, che indicano la rispettiva destinazione d’uso e contribuiscono alla determinazione di tasse e imposte dovute. La categoria immobile C1 comprende gli esercizi commerciali dedicati alla vendita diretta al dettaglio di prodotti e manufatti. Approfondiamo insieme.

Quali sono gli immobili di categoria C?

Il regio decreto legge numero 652 del 13 aprile 1939 istituì la classificazione catastale dei beni immobili presenti sul territorio nazionale. Il gruppo C comprende gli immobili che, in base alla destinazione d’uso e all’attività svolta al loro interno, vengono ripartiti in sottocategorie comprese tra C1 e C7. Ne offriamo di seguito una panoramica.

Categoria catastale C/1

Appartengono alla categoria catastale C1 i negozi, le botteghe e, in generale, gli esercizi commerciali dedicati all’attività di vendita diretta al dettaglio di prodotti e manufatti.

Categoria catastale C/2

La categoria catastale C2 comprende magazzini e locali di deposito. Più nello specifico, come indicato nella circolare numero 146 del 2 agosto 1939 del Ministero delle Finanze, sono riconducibili a questa categoria le unità immobiliari adibite a:

  • magazzino;
  • deposito;
  • contenimento in deposito di merci commerciali, manufatti, derrate e prodotti che verranno in seguito distribuiti ai singoli esercizi commerciali;
  • esercizio della vendita all’ingrosso di merci commerciali, manufatti, prodotti e derrate alimentari.

Nella categoria C2 rientrano anche i fienili agricoli e non agricoli, le case cantoniere situate lungo le strade statali e provinciali, le soffitte e le cantine disgiunte dalle civili abitazioni.

Categoria catastale C/3

Nella categoria catastale C3 trovano collocazione i laboratori per arti e mestieri e gli impianti per lavaggio auto.

Categoria catastale C/4

Vengono assegnate alla categoria catastale C/4 le strutture destinate all'esercizio di attività sportive.

Categoria catastale C 5

La categoria catastale C5 è specificatamente dedicata agli stabilimenti balneari e di acque curative.

Categoria catastale C 6

Rientrano nella categoria catastale C6:

  • box auto;
  • posti auto scoperti;
  • autorimesse;
  • garage;
  • rimesse per autoveicoli e imbarcazioni;
  • stalle;
  • scuderie.

Affinché un bene possa appartenere alla categoria catastale C6 non deve essere utilizzato con finalità di lucro, profitto e commercio, a meno che venga formalmente data comunicazione in tal senso.

Categoria catastale C 7

Le tettoie chiuse e aperte rientrano nella categoria catastale C7.

A cosa corrisponde la categoria catastale C1?

Categoria immobile C1

La categoria catastale C1 comprende negozi, botteghe e locali a uso terziario e commerciale, in cui viene svolta la vendita diretta al pubblico.

Nello specifico, rientrano nella categoria C1:

  • negozi di vendita al dettaglio di prodotti e manufatti;
  • botteghe artigiane, come, per esempio, sartorie, orologiai e orefici;
  • locali in cui la vendita diretta si accompagna a servizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Confluiscono nella categoria catastale C1 anche gli esercizi dedicati all’erogazione di servizi non tangibili, come, per esempio, le agenzie di assicurazione.

Qual è la destinazione d’uso degli immobili rientranti nella categoria C1?

Gli immobili classificati nella categoria C1 sono destinati all’uso commerciale al dettaglio, ossia alla vendita diretta di beni ai consumatori.

Cosa si può fare con un locale C1?

I locali commerciali appartenenti alla categoria C1 possono essere adibiti a:

  • spazi per la vendita diretta al dettaglio di merci, manufatti, prodotti e derrate;
  • locali in cui la vendita si accompagna a servizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Affinché un bene possa appartenere a questa categoria, deve soddisfare due requisiti fondamentali, che illustriamo di seguito.

1. Accessibilità

Per poter essere qualificato come immobile commerciale C1, lo spazio deve essere accessibile direttamente da luoghi pubblici. Un requisito necessario per l’assegnazione alla categoria catastale C1 è, quindi, l’accesso diretto dalla pubblica via o, eccezionalmente, da cortili, androni e strade private.

Nella maggior parte dei casi, gli esercizi commerciali assegnati alla categoria C1 si trovano al piano terra dei fabbricati urbani, con accesso diretto dalla pubblica via. Talvolta può capitare che si trovino parzialmente al di sotto o al di sopra del livello stradale.

2. Servizi igienici

Il locale deve essere dotato di almeno un servizio igienico.

3. Vani accessori

Il locale principale è direttamente collegato a una serie di vani accessori, come, per esempio, retrobottega, ripostigli e locali di deposito, che possono trovarsi su piani diversi.

La posizione dei vani accessori è un fattore di importanza non trascurabile. La consistenza catastale di un immobile C1, ossia la superficie del bene dal punto di vista catastale, è calcolata considerando per intero i metri quadri dei locali principali utilizzati per l’attività commerciale, a cui si somma il 50% della superficie dei vani accessori se si trovano sullo stesso piano o il 25-30% se collocati su piani differenti o interrati.

Si può abitare in un immobile registrato al catasto nella categoria C1?

Gli immobili catastalmente censiti nella categoria C1 non possono essere adibiti a civile abitazione, a meno che si effettui ufficialmente una variazione di destinazione d’uso e la struttura venga adeguata alla nuova finalità a cui sarà destinata.

Prima di procedere, però, occorre consultare il piano regolatore generale (PRG) del comune in cui è ubicato l’immobile per accertarsi che la modifica che si desidera porre in essere sia effettivamente attuabile. Bisogna verificare la conformità dei requisiti in base alle disposizioni di legge, ottenere i necessari permessi del comune e, infine, richiedere la variazione catastale.

Che differenza c’è tra un immobile categoria C1 e C2?

La categoria catastale C2 comprende gli immobili dedicati ad attività di stoccaggio, conservazione in deposito, magazzinaggio ed eventualmente vendita all’ingrosso. Gli immobili accatastati C2 sono, quindi, spazi in cui si custodiscono manufatti e prodotti di vario genere ed eventualmente si procede con la vendita all’ingrosso degli stessi. Non è, però, consentito svolgere attività commerciali di vendita diretta a privati.

Vengono, invece, assegnati alla categoria C1 i negozi in cui si pratica un’attività commerciale di vendita al dettaglio direttamente al consumatore finale. Si pensi, per esempio, ai piccoli esercizi commerciali di quartiere, dedicati al commercio diretto, solitamente gestiti direttamente dai proprietari.

Quanto vale un immobile C1?

A un immobile registrato al catasto nella categoria C1 vengono attribuiti due tipi di valore, quali:

A incidere sul valore di un immobile ascrivibile alla categoria catastale C1 sono due fattori principali, che illustriamo di seguito.

1. Posizione

Negozi pressoché identici e di simile metratura ma ubicati in differenti regioni, aree geografiche, quartieri o contesti urbani possono avere un valore catastale significativamente diverso e, di conseguenza, essere soggetti ad altrettanto diversa tassazione.

Un esercizio commerciale con affaccio su una via del centro storico di una grande città varrà sicuramente molto di più di uno simile ma situato in una zona periferica o meno dinamica.

Inoltre, solitamente la presenza di immobili catastalmente censiti nella categoria C1 contribuisce ad aumentare l’attrattiva dell’area in cui sorgono, determinando un aumento generale del valore degli immobili in zona.

2. Superficie

La superficie e le caratteristiche dell’edificio sono fattori altrettanto rilevanti nella determinazione, in particolar modo, della rendita catastale, ossia il valore che l’Agenzia delle Entrate attribuisce agli immobili in grado di generare un reddito. La consistenza catastale, che, come accennato, comprende l’area totale dedicata all’attività commerciale, concorre alla determinazione del valore catastale e, quindi, delle imposte dovute.

Come si calcola il valore catastale di un’unità immobiliare di categoria C1?

Il valore catastale di un immobile attribuito alla categoria C1 è il suo valore fiscale, necessario ai fini del calcolo delle varie tasse e imposte dovute per il possesso dello stesso.

Al crescere del valore catastale cresce la tassazione. È, pertanto, opportuno calcolare il valore catastale di un immobile C1 prima dell’acquisto, per farsi un’idea di quanto si dovrà pagare di tasse per il possesso dello stesso.

Il procedimento da seguire per il calcolo del valore catastale di un locale ascrivibile alla categoria C1è il seguente:

  1. Si prende in considerazione la rendita catastale attribuita al bene.
  2. Si aggiunge alla rendita catastale dell’immobile il 5%, secondo quanto stabilito dall’articolo 3 della legge numero 662 del 23 dicembre 1996.
  3. Si moltiplica la cifra ottenuta per 55, il coefficiente catastale relativo alla categoria C1.

I coefficienti catastali sono importi fissi stabiliti dal decreto del Ministero delle Finanze del 14 dicembre 1991 in base alla destinazione d’uso dell’immobile e alla categoria catastale a cui lo stesso è ascrivibile.

Il coefficiente catastale applicato agli immobili di categoria C1 è 55. Pertanto, per ottenere il valore catastale di un bene di categoria C1 occorre aggiungere il 5% alla rendita catastale e moltiplicare per 55.

Quanto si paga di IMU per i locali registrati al catasto nella categoria C1?

Per procedere con il calcolo dell’IMU è necessario conoscere, oltre alla rendita catastale e al coefficiente di categoria, l’aliquota IMU stabilita dal comune in cui si trova l’immobile C1 in questione.

L’operazione da eseguire è la seguente:

  1. Rivalutazione della rendita catastale del 5%.
  2. Moltiplicazione dell’importo ottenuto per 55, il coefficiente relativo alla categoria catastale C1.
  3. Applicazione della specifica aliquota IMU deliberata dal comune di competenza.

Ricapitolando, occorre moltiplicare la rendita rivalutata del 5% per il coefficiente catastale e applicare l’aliquota IMU fissata dal comune in cui si trova il negozio.

Tre punti chiave

  • Appartengono alla categoria catastale C1 gli esercizi commerciali in cui si svolge un’attività di vendita diretta al consumatore finale.
  • In un immobile di categoria C1 la vendita diretta al dettaglio di manufatti e prodotti può eventualmente essere associata alla somministrazione di alimenti e bevande.
  • Gli immobili catastalmente censiti nella categoria C1 non possono essere adibiti a civile abitazione, a meno che si effettui ufficialmente una variazione di destinazione d’uso e la struttura venga adeguata alla nuova finalità a cui sarà destinata.

Fonti

FAQ

Le categorie catastali a cui sono assegnati gli immobili dove sono indicate?

La specifica categoria a cui un bene immobile appartiene è indicata nella visura catastale, un documento estrapolabile dalla banca dati dell'Agenzia delle Entrate, in cui sono riportati i dati catastali, identificativi, tecnici, descrittivi e reddituali dei beni immobili presenti sul territorio nazionale.

Che significa che un locale C1 è destinato a uso commerciale?

Un locale censito catastalmente nella categoria C1 è dedicato alla vendita al dettaglio di prodotti e manufatti direttamente ai consumatori finali.

Cosa si può fare in un locale C1 situato in un’area molto frequentata?

Un immobile C1 può essere adibito alla vendita diretta al dettaglio di manufatti e prodotti. La vendita può eventualmente essere associata alla somministrazione di cibi e bevande.

Jessica Maggi
Copywriter freelance con esperienza ultradecennale sia sul web che sulla carta stampata, con focus specifico nel settore immobiliare, fiscale, tributario e delle costruzioni. Laureata all’Università degli Studi di Milano, scrive sia in italiano che in inglese.