Ti stai informando per comprare casa?
Inizia da qui per una valutazione gratuita.

Come Adeguarsi a Quanto Disposto dalla Direttiva Case Green?

Jessica Maggi
29.08.2024
7 min

Facciamo luce sul dibattuto tema dell’urgente necessità di adeguamento degli edifici, sia pubblici che privati, a quanto disposto dalla direttiva europea sulle case green.

Cosa prevede la direttiva europea sulle case green?

La direttiva Case Green sull’efficientamento energetico, approvata dal Parlamento Europeo il 24 aprile 2024 ed entrata in vigore il 28 maggio 2024, mira a ridurre del 55% le emissioni inquinanti entro il 2030 e a raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2050 con la riqualificazione del parco immobiliare europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.

L'obiettivo finale è quello di intervenire sulle cause del cambiamento climatico in corso, determinato principalmente dalle emissioni di CO2 rilasciate in atmosfera dagli edifici per produrre l’energia necessaria per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo. A tal fine, si mira alla decarbonizzazione e alla completa neutralità energetica entro il 2050, con la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas a effetto serra nel settore edilizio.

Nello specifico, con l’obiettivo di allinearsi a quanto disposto dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dal Green Deal europeo, la direttiva Case Green prevede che:

  • edifici residenziali di nuova costruzione debbano essere a zero emissioni a partire dal 2030;
  • edifici non residenziali di nuova costruzione debbano essere a zero emissioni a partire dal 2028;
  • edifici residenziali riducano il consumo energetico medio almeno del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035;
  • edifici non residenziali riducano il consumo energetico medio del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033.

Il provvedimento prevede anche l’eliminazione delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040 e l'installazione di impianti solari negli edifici pubblici e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

La direttiva europea non impone ai governi di adottare specifiche misure. Ognuno dei 27 Stati membri avrà ampia libertà nel definire le modalità con cui adeguarsi alle norme stabilite da Bruxelles per avere un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.

Quali edifici sono esenti?

Determinate tipologie di beni immobili sono escluse dagli interventi di ristrutturazione e riqualificazione previsti dalla direttiva sull'efficienza energetica degli edifici (Energy Performance of Buildings Directive - EPBD). Le elenchiamo di seguito:

  • edifici e complessi di significativo valore storico e architettonico;
  • luoghi di culto;
  • monumenti;
  • immobili ubicati in aree protette o sottoposte a vincoli paesaggistici, ambientali, artistici e archeologici;
  • edifici di proprietà del Governo o delle forze armate destinati a scopi di difesa nazionale;
  • edifici agricoli;
  • edifici a uso temporaneo, utilizzabili per non più di un paio di anni;
  • fabbricati con superficie utile inferiore a 50 metri quadri.

Sono esclusi anche i secondi immobili di proprietà utilizzati per meno di 4 mesi all’anno come case vacanza o che comunque producano un consumo energetico non superiore al 25% di quello che risulterebbe dall’uso costante del bene durante tutto l’anno.

Cosa comporta l’applicazione della legge sulle case green in Italia?

Case green

L’obiettivo della direttiva europea EPBD è migliorare l'efficienza energetica degli immobili che green non sono.

Secondo una stima di Fillea Cgil, in Italia nell’arco di pochi anni dovranno essere riqualificati ben 5 milioni di edifici residenziali e oltre 500.000 edifici non residenziali con prestazioni energetiche insoddisfacenti.

In Italia circa il 30% degli immobili che hanno ottenuto l’attestato di prestazione energetica (APE) è stato inserito nella classe G, ossia la peggiore. Oltre il 20% nella classe F.  Si stima che nel nostro Paese gli immobili ascrivibili alle classi energetiche E, F e G, le più energivore e inquinanti, siano oltre il 60% del totale del parco immobiliare residenziale.

Pertanto, in Italia dove, a ben vedere, praticamente 2 edifici su 3 risultano essere obsoleti, occorreranno tra gli 800 e i 1000 miliardi di investimenti per attuare la direttiva Case Green e procedere con la riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale.

Cosa vuol dire case green?

Facciamo luce su cosa significhi casa green e, all'atto pratico, quali requisiti debba avere un’abitazione per essere ritenuta ecosostenibile.

Casa green cosa significa?

Una casa green è un edificio dal basso impatto ambientale e dall’altrettanto basso fabbisogno energetico, in grado di garantire un alto comfort abitativo a fronte di minimi consumi di energia.

Buona parte del fabbisogno energetico di una casa green è soddisfatto da energia prodotta da fonti rinnovabili presenti nell’edificio stesso o nel quartiere, assicurando un livello di tutela ambientale nettamente superiore rispetto all’edilizia tradizionale.

Che requisiti deve avere una casa green?

Elenchiamo di seguito i requisiti che deve avere una casa green:

  1. Coibentazione termica efficiente per garantire un adeguato comfort interno a fronte di un basso fabbisogno energetico sia nella stagione fredda che nella stagione calda.
  2. Impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo.
  3. Serramenti ad alta prestazione.
  4. Pompa di calore.
  5. Ventilazione meccanica controllata (VMC), con recupero di calore ad alta efficienza.
  6. Uso consapevole della risorsa idrica, con contenimento degli sprechi e appositi sistemi per il recupero dell’acqua piovana.

Un’abitazione ecosostenibile è caratterizzata da elevati standard di isolamento termico, che si ottengono con l’eliminazione di ponti termici e dispersioni di calore tra interno ed esterno.

Come devono essere le case green e come ottenerle?

Per ottenere una casa green ecosostenibile, dal basso impatto ambientale e che rispetti quanto disposto dall’Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) le soluzioni sono essenzialmente due.

1. Ristrutturazione di edifici esistenti in ottica green

La prima soluzione è procedere con la riqualificazione del proprio immobile con mirati interventi di efficientamento energetico.

Il rifacimento del cappotto termico interno ed esterno consente di migliorare di almeno due classi l’efficienza energetica di un immobile, ottenendo un ottimale isolamento termoacustico e un migliore comfort bioclimatico, che si traducono in una netta riduzione dei consumi.

Tra gli interventi che consentono di migliorare l’efficienza energetica di un immobile ci sono anche la sostituzione degli infissi, degli impianti di riscaldamento e delle obsolete caldaie a gas con nuove, performanti caldaie a condensazione.

2. Acquisto di immobili ad alta efficienza energetica

La seconda soluzione è acquistare un immobile di nuova costruzione realizzato adottando fin da subito i dovuti accorgimenti progettuali per il risparmio energetico, come l’installazione di sistemi ecologici che riducano la dispersione di calore ed energia e di un involucro performante, privo di ponti termici già in partenza.

Quanto costano le case green?

La convenienza economica è una delle principali caratteristiche di una casa green. A fronte di un prezzo di acquisto tendenzialmente piuttosto sostenuto, gli accorgimenti progettuali di un’abitazione ecosostenibile consentono, innanzitutto, di ottenere un’immediata riduzione dei consumi, che si traduce in un importante taglio dei costi in bolletta relativamente al riscaldamento in inverno e al raffrescamento in estate.

La ristrutturazione in ottica green di un edificio esistente consente altresì di ottenere un aumento del valore dell’immobile che può arrivare al 30%.

Bonus case green, agevolazioni e incentivi

Per adeguarsi a quanto disposto dalla direttiva europea sull'efficienza energetica degli edifici è possibile avvalersi di specifici sconti, incentivi e agevolazioni, che illustriamo di seguito.

Bonus casa green

 Il Bonus case green prevede una detrazione pari al 50% dell'imposta dovuta sul prezzo di vendita dell'edificio. Le agevolazioni fiscali, riguardano, nello specifico, gli immobili acquistati direttamente dalle imprese costruttrici e appartenenti alle classi energetiche A e B.

Bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione prevede una detrazione fiscale del 50% da applicare sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo.

Ecobonus

L’Ecobonus si applica a interventi finalizzati ad aumentare il livello di efficienza energetica di edifici di qualsiasi categoria catastale.

Superbonus al 70%

Il Superbonus al 70%, disciplinato dall’articolo 119 del decreto legge numero 34 del 19 maggio 2020, si applica a interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica dei complessi condominiali.

Cosa succede se non si adegua la casa entro il 2030?

A oggi non sono ancora state definite specifiche sanzioni da applicare a chi non provveda ad adeguare il proprio immobile ai parametri di efficientamento energetico richiesti. Ai singoli governi degli Stati membri è riservata la possibilità di provvedere liberamente in tal senso. Al momento della stesura del presente articolo, in Italia non è ancora stata presa una decisione in merito. 

Tre punti chiave 

  • La direttiva Case Green mira a ridurre del 55% le emissioni inquinanti entro il 2030 e a raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2050 con la riqualificazione del parco immobiliare europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.
  • I nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni e gli edifici già esistenti dovranno migliorare l'efficienza energetica per ridurre il consumo di energia.
  • Per ottenere una casa ecosostenibile e che rispetti quanto disposto dalla direttiva europea sulle case green si può procedere con la ristrutturazione di edifici esistenti con mirati interventi di efficientamento energetico o acquistare immobili ad alta efficienza energetica, realizzati adottando fin da subito i dovuti accorgimenti progettuali per il risparmio energetico.

Fonti

FAQ

Chi ha votato per le case green? 

L’Italia ha espresso voto contrario insieme all’Ungheria. Si sono astenute Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svezia. Gli altri Paesi membri hanno votato a favore.

Cosa cambia per i proprietari di immobili appartenenti alle classi energetiche meno efficienti? 

Chi possiede un immobile dal basso rendimento energetico, con alti consumi e un impatto ambientale significativo deve adeguarlo agli standard minimi di efficienza energetica previsti dalla direttiva europea sulle case green.

Cosa significa edificio a zero emissioni? 

Un edificio a zero emissioni è un fabbricato ad altissima prestazione energetica, caratterizzato da elevati standard di isolamento termico, pressoché autosufficiente dal punto di vista energetico e alimentato da energia interamente fornita da fonti rinnovabili.

Jessica Maggi
Copywriter freelance con esperienza ultradecennale sia sul web che sulla carta stampata, con focus specifico nel settore immobiliare, fiscale, tributario e delle costruzioni. Laureata all’Università degli Studi di Milano, scrive sia in italiano che in inglese.
Articoli correlati
Le Possibili Soluzioni Legali in Caso di Fine Convivenza con Casa e Mutuo Cointestati

Le Possibili Soluzioni Legali in Caso di Fine Convivenza con Casa e Mutuo Cointestati

Cosa succede a un immobile acquistato in comproprietà da due conviventi more uxorio nel momento in cui la relazione finisce? Che effetti produce a livello legale la cessazione di una convivenza di fatto? Svisceriamo la questione e cerchiamo di individuare le possibili soluzioni legali in caso di fine della convivenza con casa e mutuo cointestati. […]
Si può obbligare un comproprietario a vendere? 

Si può obbligare un comproprietario a vendere? 

Quando la proprietà di un immobile è condivisa tra più comproprietari, può accadere che tra i soggetti coinvolti vi siano delle divergenze sulla destinazione del bene. Infatti, spesso capita che vi siano comproprietari che desiderano vendere casa per ottenere liquidità e altri che preferirebbero mantenere la proprietà per utilizzarla come abitazione o per affittarla. Le […]
Calcolo IRPEF Affitto: la Procedura Corretta

Calcolo IRPEF Affitto: la Procedura Corretta

Avete dato la vostra casa in affitto ed è arrivato il momento di pagare l’IRPEF? State valutando se affittare o meno la vostra casa e state procedendo all’analisi costi/benefici? In questo articolo troverete tutte le informazioni riguardanti il calcolo dell’IRPEF sull’affitto, che vi consentiranno di evitare gli errori più comuni e procedere in modo corretto. IRPEF […]