Tra gli strumenti che l'ordinamento giuridico italiano ci mette a disposizione per poter provare fatti, eventi e circostanze c’è l’atto notorio, o atto di notorietà. Di cosa si tratta? Approfondiamo insieme.
L’atto notorio, o atto di notorietà, è uno strumento con cui la legge ci consente di attestare in modo valido determinati fatti, circostanze, eventi o accadimenti. Il documento conferisce prova legale a quanto dichiarato. Si tratta di un atto pubblico, redatto dinanzi a un pubblico ufficiale, come un notaio, un cancelliere presso un tribunale o, comunque, un soggetto abilitato a certificare la veridicità del contenuto. La dichiarazione viene rilasciata sotto giuramento, dinanzi non solo a un soggetto abilitato a certificare ma anche ad almeno due testimoni.
L’atto notorio raccoglie una dichiarazione concernente fatti, circostanze, eventi o accadimenti al fine di:
L’atto notorio certifica ufficialmente e attribuisce fede al contenuto della dichiarazione. Si tratta, quindi, di un documento dotato di un livello di credibilità più elevato di una semplice dichiarazione, proprio perché redatto da un pubblico ufficiale.
La redazione di un atto notorio prevede la partecipazione di tre parti, che illustriamo dettagliatamente di seguito.
Il deponente, o dichiarante, è il soggetto che rende una dichiarazione riguardante fatti, circostanze, eventi o accadimenti di cui ha conoscenza diretta. Il deponente si assume la piena responsabilità circa la veridicità e l'esattezza delle informazioni fornite, rispondendo personalmente in caso di dichiarazioni false o mendaci. Qualora venissero rilevate dichiarazioni non veritiere, decadono gli eventuali benefici ottenuti dal deponente dichiarando il falso.
Affinché sia possibile accertare la veridicità del contenuto dell’atto notorio, occorre che alla dichiarazione resa dal deponente assistano almeno due testimoni in possesso dei seguenti requisiti:
I due testimoni non devono essere legati al deponente da alcun vincolo di parentela e devono essere del tutto estranei alle dichiarazioni rese dallo stesso e riportate nell’atto notorio. In assenza di tali requisiti, l’atto non potrà essere ritenuto idoneo a svolgere una funzione probatoria e accertare quanto dichiarato dal deponente.
Affinché una dichiarazione possa assumere la natura di atto notorio è necessario che sia redatta dinanzi a un pubblico ufficiale abilitato dall’ordinamento giuridico italiano a certificare la veridicità del contenuto dello stesso. La legge indica che la dichiarazione possa essere recepita da:
Nel caso dei cancellieri dei tribunali, la legge non pone vincoli circa l’ufficio di appartenenza o la competenza territoriale.
Un atto notorio può essere utilizzato in vari ambiti e per far fronte a varie esigenze. L’atto notorio può essere utilizzato per certificare il decesso di un individuo, attestare la veridicità della residenza di terzi presso un determinato comune o altre situazioni di fatto che non possono essere facilmente provate altrimenti.
A titolo esemplificativo, l’atto notorio può servire anche per:
In caso di successione ereditaria, inoltre, la banca in cui sono custodite le liquidità possedute dal de cuius richiede solitamente un atto notorio con cui poter verificare l’identità degli eredi. Prima di emettere il certificato di liquidità in cui è indicato il valore del patrimonio che andrà in successione e procedere con lo svincolo delle somme, la banca, richiedendo un atto notorio, si assicura su chi siano effettivamente gli eredi, scongiurando il rischio di future contestazioni da parte di terzi.
Con l’atto notorio successorio vengono resi noti i nominativi degli eredi legittimi o testamentari del patrimonio del de cuius. Perciò, nell’atto notorio per successione, il deponente dichiara:
In assenza di un testamento, occorre che il deponente indichi i dati anagrafici degli eredi legittimi.
Per presentare un atto notorio occorre, per prima cosa, decidere il luogo e, di conseguenza, il pubblico ufficiale dinanzi al quale redigerlo. In ogni caso, sia che si decida di affidarsi al tribunale, al comune di residenza o a un notaio, occorre innanzitutto fissare un appuntamento e informarsi sulla procedura da seguire e la documentazione da presentare. Per il tribunale occorre rivolgersi alla cancelleria della volontaria giurisdizione. La procedura per la realizzazione di un atto notorio può variare a seconda dell’ufficio a cui ci si rivolge.
I costi di un atto notorio variano in virtù del pubblico ufficiale scelto. L'atto, come abbiamo visto, si può richiedere presso il comune, a un notaio o a un cancelliere. La scelta di uno o l’altro pubblico ufficiale comporta sostanzialmente una differenza nelle spese da sostenere.
Ebbene, per richiedere l'atto notorio in cancelleria, occorre coprire le spese relative all’acquisto delle marche da bollo da apporre sulle varie copie dell'atto. Il costo per la redazione è pari a due marche da bollo da 16 euro. Per il ritiro dell’atto dopo tre giorni dalla richiesta occorre un’ulteriore marca da bollo da 11,63 euro per ogni copia. In caso di urgenza, facendone specifica richiesta è possibile ritirare l’atto notorio il giorno stesso ma vanno aggiunte altre tre marche da bollo da 11,63 euro per ogni copia.
Se lo si richiede a un notaio, ottenere un atto notorio può essere più dispendioso, poiché il costo include l’onorario del professionista. Le tariffe in questo caso possono variare sensibilmente da regione a regione e anche da comune a comune.
Non sempre è necessario ricorrere a un atto notorio. Talvolta basta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica numero 445 del 28 dicembre 2000, contenente il testo unico sulla documentazione amministrativa.
Secondo quanto indicato nell’articolo 47 di detto decreto, è consentito, nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, i gestori di servizi pubblici e i privati che lo consentono, sostituire l’atto notorio con una dichiarazione sostitutiva, sottoscritta e redatta in carta libera direttamente dall’interessato.
In genere, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio è utilizzata quando le pubbliche amministrazioni richiedono di certificare un particolare stato o qualità. Per esempio, la dichiarazione sostitutiva può essere utilizzata per attestare la conformità all’originale della copia di un titolo di studio o di un documento rilasciato da una pubblica amministrazione.
Il deponente assume la responsabilità legale della veridicità delle informazioni dichiarate. Dichiarazioni false possono comportare conseguenze legali e penali per falso giuramento.
In teoria sì. Un atto notorio può essere contestato se si ritiene che le dichiarazioni in esso contenute siano false o inattendibili.
La principale differenza tra un atto notorio e una dichiarazione sostitutiva di atto notorio sta nel fatto che quest'ultima non sia un atto pubblico.