Molti contribuenti si chiedono se gli interessi di un mutuo acceso per l’acquisto di un secondo immobile di proprietà siano detraibili. Approfondiamo insieme e scopriamo se, laddove per l’acquisto della prima casa sia concessa la detrazione IRPEF al 19%, sia possibile beneficiare anche della detrazione degli interessi sul mutuo richiesto per la seconda casa.
La risposta, purtroppo, è negativa. Su un mutuo acceso per l’acquisto di un secondo immobile di proprietà che non si prevede di adibire ad abitazione principale non è possibile beneficiare della detrazione sugli interessi passivi. Rispetto al mutuo per la prima casa, il mutuo per l’acquisto di una seconda casa non prevede detrazioni. Pertanto, nel modello 730 non sarà possibile scaricare gli interessi passivi del mutuo nella misura del 19%, come, invece, avviene per la prima casa.
In altre parole, per un mutuo acceso per l’acquisto di una seconda casa non adibita ad abitazione principale non si può beneficiare delle stesse agevolazioni concesse a chi richiede un finanziamento per acquistare la prima casa, per cui si può ottenere una detrazione IRPEF al 19% sugli interessi passivi del mutuo e sugli oneri accessori sostenuti per l’ottenimento del prestito.
In caso di acquisto della prima casa mediante mutuo, in sede di dichiarazione dei redditi è possibile detrarre il 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori pagati durante l’anno. Questa agevolazione non si applica ad altri immobili acquistati in seguito, come, per esempio, la casa al mare o in montagna o una proprietà da mettere a reddito, definiti seconde case.
Questo perché l’ordinamento giuridico italiano considera le seconde case come beni extra, non strettamente necessari per il proprietario e i suoi familiari. I secondi immobili di proprietà sono sostanzialmente considerati come un investimento. Proprio per questo l’acquisto di una seconda casa comporta in genere la pressoché totale assenza di agevolazioni, esenzioni e facilitazioni, oltre a tasse più elevate e oneri fiscali decisamente più pesanti rispetto all’abitazione principale.
È possibile detrarre dall’IRPEF gli interessi passivi e gli oneri accessori sostenuti per l’ottenimento di un mutuo per l’acquisto della prima casa. La detrazione fiscale, in questo caso, viene calcolata nella misura del 19% su un importo massimo di 4000 euro.
Nello specifico, gli oneri accessori relativi al mutuo richiesto per l’acquisto della prima casa che possono essere portati in detrazione con l’IRPEF sono:
Possono avvalersi di una detrazione degli interessi passivi e degli oneri accessori anche i contribuenti che accendono un mutuo per la ristrutturazione del primo immobile di proprietà. Anche in questo caso la percentuale applicata è del 19% su un importo massimo di 2585,28 euro, non 4000.
Sul mutuo acceso per l’acquisto di una seconda casa non adibita a principale abitazione non è possibile beneficiare della detrazione sugli interessi passivi. Con la stipula di un contratto di mutuo per un secondo immobile di proprietà in cui non si risiede stabilmente non è possibile beneficiare delle agevolazioni previste per i finanziamenti concessi per l'acquisto della prima casa, ossia la detrazione IRPEF del 19% sugli interessi e sugli oneri accessori del mutuo.
Se il secondo immobile di proprietà viene adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto, la detrazione sul mutuo è concessa. La detrazione deve essere indicata nel modello 730 relativo all’anno di imposta in cui gli interessi siano stati effettivamente pagati.
In questo caso, l’importo massimo sul quale è possibile applicare la detrazione è 3615,20 euro. Pertanto, il rimborso riconosciuto può arrivare al massimo fino a 686,89 euro, ossia il 19% di 3615,20 euro.
Come accennato, per poter beneficiare della detrazione sul mutuo per l’acquisto della seconda casa occorre che l’immobile venga adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto. Tale condizione deve essere rispettata per l’intero periodo di imposta. Inoltre, l’acquirente che desidera beneficiare della detrazione deve risultare residente in Italia.
Benché, come abbiamo visto, non sia possibile accedere a una detrazione sul mutuo per l’acquisto di una seconda casa, ci sono altri tipi di agevolazioni di cui si può beneficiare.
Chi acquista una seconda casa da non adibire ad abitazione principale può chiedere al notaio dinanzi a cui viene sottoscritto il contratto di compravendita di applicare il prezzo valore dell’immobile, che si ottiene moltiplicando la rendita catastale per il coefficiente stabilito dal decreto del ministero delle finanze del 14 dicembre 1991, pari a 126, che si applica a fabbricati appartenenti alla categoria catastale A, che include abitazioni di tipo signorile, civile, economico, popolare, ultrapopolare e rurale non acquistate usufruendo delle agevolazioni fiscali previste per l’acquisto della prima casa. Così facendo si ottiene un taglio di circa il 30% sull’onorario del notaio rogante.
No, gli interessi passivi pagati su un mutuo acceso per la ristrutturazione di una seconda casa non possono essere portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi. La detrazione in questo caso non è riconosciuta. La detrazione degli interessi pagati per i mutui attivati per le ristrutturazioni è concessa esclusivamente per gli interventi effettuati sulle prime case.
Il tasso di interesse per un mutuo richiesto per una seconda casa varia generalmente dal 3% al 5% per i tassi fissi. I tassi variabili possono essere più bassi, ma soggetti a fluttuazioni. I tassi di interesse per i mutui relativi all’acquisto di secondi immobili di proprietà sono in genere più alti rispetto a quelli previsti per le prime case per via del maggior rischio a cui le banche si espongono.
Si può detrarre il 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori pagati per il mutuo sulla prima casa, fino a un massimo di 4000 euro. Per le seconde case non adibite ad abitazione principale, come per esempio la casa al mare o in montagna o una proprietà da mettere a reddito, non sono riconosciute detrazioni sugli interessi passivi.