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Calcolo IRPEF Affitto: la Procedura Corretta

Andrea Lazzo
01.01.2025
5 min

Avete dato la vostra casa in affitto ed è arrivato il momento di pagare l’IRPEF? State valutando se affittare o meno la vostra casa e state procedendo all’analisi costi/benefici? In questo articolo troverete tutte le informazioni riguardanti il calcolo dell’IRPEF sull’affitto, che vi consentiranno di evitare gli errori più comuni e procedere in modo corretto.

Come effettuare il calcolo dell'irpef per l'affitto

Prima di vedere come si effettua il calcolo dell’IRPEF dell’affitto, ripetiamo brevemente cos’è l’IRPEF.

Quando si stipula un contratto di locazione di tipo abitativo con persone fisiche, il locatore (il proprietario) deve scegliere il regime fiscale da applicare in base alla propria convenienza. Il sistema tributario italiano prevede due soluzioni:

Se come proprietari dell’immobile non decidiate di optare per la cedolare secca, in automatico si procede con la modalità del regime ordinario, ovvero il regime di tassazione IRPEF.

Tassazione ordinaria IRPEF sull'affitto 

Nel regime di tassazione ordinaria, l’IRPEF sull’affitto tiene conto del reddito proveniente dal canone di locazione, il valore locativo, ridotto del 5%. Tale somma, che rappresenta l’imponibile IRPEF, va inserita nel totale dei redditi percepiti a diverso titolo all’interno della dichiarazione dei redditi annuale.

Occorre evidenziare che per il calcolo dell’imponibile la riduzione del 5% è di base per i contratti a “canone libero”, tuttavia può arrivare a percentuali superiori nei casi descritti in questa tabella:

Tipologia ContrattoLocalizzazioneRiduzione CanoneCondizione Specifica
Canone LiberoNon specificato5%Nessuna
CanoneVenezia centro, Giudecca, Murano, Burano25%Fabbricati situati in specifiche aree
CanoneNon specificato35%Immobili di interesse storico o artistico
Canone ConcordatoComuni ad alta densità abitativa30%Accordi territoriali definiti

Come si può notare, a seconda della tipologia di immobile, vi è una differente terminologia utilizzata per identificare il tipo di contratto. Queste tipologie saranno utili in seguito, quando faremo un esempio di calcolo dell’IRPEF sull’affitto.

Come calcolare le imposte sull'affitto

Quali sono le aliquote IRPEF sull’affitto?

Sull’imponibile IRPEF viene calcolata l’imposta da pagare, in base ad un’aliquota che dipende dal reddito annuale complessivo del dichiarante:

  1. Reddito fino a 28.000 euro: l’aliquota sarà pari al 23%;
  2. Reddito da 28.001 a 50.000 euro: l’aliquota sarà pari al 35%;
  3. Superiore a 50.001 euro: l’aliquota sarà pari al 43%.

Esempio di calcolo dell’IRPEF sull’affitto

Procediamo quindi ad un esempio di calcolo dell’IRPEF sull’affitto, in modo tale anche quanto possa influire sui guadagni il pagamento di tale imposta.

Per calcolare l'IRPEF sull'affitto in Italia, bisogna considerare diversi aspetti, come: 

  • tipo di contratto di locazione, per esempio contratto a canone libero, a canone concordato, a uso abitativo o commerciale; 
  • eventuali detrazioni o deduzioni applicabili;
  • aliquote IRPEF vigenti.

Esempio 1: affitto casa con contratto a canone libero

Supponiamo di ricevere 12.000€ all'anno da un affitto con contratto a canone libero su un immobile a reddito.

  1. Reddito Imponibile: 12.000€ (non consideriamo eventuali spese deducibili per semplicità).
  2. Aliquota IRPEF: supponiamo che di rientrare nella fascia di reddito al 23%.
  3. Calcolo IRPEF: 12.000€ * 23% = 2.760€ di IRPEF annuale sull'affitto.

Esempio 2: affitto con contratto a canone concordato

Supponiamo di ricevere 10.000€ all'anno da un affitto con contratto a canone concordato, che, come abbiamo visto in precedenza, prevede una tassazione agevolata.

  1. Reddito Imponibile: 10.000€ - 30% (sconto fiscale per canone concordato) = 7.000€.
  2. Aliquota IRPEF: supponiamo di rientrare nella fascia di reddito con aliquota 35%.
  3. Calcolo IRPEF: 7.000€ * 35% = 2.450€ di IRPEF annuale sull'affitto.

Esempio 3: affitto uso commerciale

Supponiamo di ricevere 20.000€ all'anno da un affitto ad uso commerciale.

  1. Reddito Imponibile: 20.000€ (non consideriamo eventuali spese deducibili per semplicità).
  2. Aliquota IRPEF: supponiamo di rientrare nella fascia di reddito al 43%.
  3. Calcolo IRPEF: 20.000€ * 43% = 8.600€ di IRPEF annuale sull'affitto.

Questi esempi mostrano come il calcolo dell'IRPEF possa variare a seconda del tipo di contratto e del reddito imponibile. È importante ricordare che il sistema fiscale italiano prevede diverse detrazioni, deduzioni e agevolazioni che possono influenzare il calcolo finale dell'IRPEF dovuta.

Come pagare l’IRPEF sull’affitto

Per pagare l’IRPEF sull’affitto occorre effettuare la dichiarazione dei redditi, riportando il reddito percepito dal canone di locazione nel modello 730 (quadro B) oppure nel Modello Unico (quadro RB).

Le scadenze per pagare l’IRPEF sono suddivise in 3 acconti, da pagare nell’anno successivo. Tali acconti presentano tre diverse scadenze:

  • 30 giugno: primo acconto, pari al 40% del 95% del totale;
  • 30 novembre: secondo acconto, pari al 60% del 95% del totale;
  • 30 giugno: il saldo, pari al 5% del totale.

Cos'è la cedolare secca?

La cedolare secca è un regime di tassazione agevolata sulla locazione di immobili a uso abitativo, introdotto dal decreto legislativo numero 23 del 14 marzo 2011, che prevede il pagamento di un’imposta che sostituisce l’IRPEF, le addizionali locali e l’imposta di registro e di bollo relative a contratti di affitto stipulati tra persone fisiche.

Si tratta, in altre parole, di un sistema di tassazione che prevede un’aliquota fissa sui redditi percepiti per gli immobili concessi in locazione nel periodo d’imposta di riferimento. La cedolare secca è, concretamente, un’imposta unica a percentuale fissa, alternativa all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), che si può usare nell’ambito dei contratti di locazione per immobili a uso abitativo stipulati tra persone fisiche.

Cedolare secca 10 o 21?

A differenza delle aliquote IRPEF, che, come abbiamo visto, partono dal 23%, l’aliquota in questo caso è pari al 21%, indipendentemente dal reddito di locazione effettivamente percepito. L’imposizione scende al 10% per le locazioni a canone concordato in comuni ad alta tensione abitativa o con mancanza di disponibilità abitative.

3 Punti Chiave

  • Il calcolo dell’IRPEF sull’affitto dipende dal tipo di contratto, dall’imponibile e dal reddito del locatario.
  • In assenza di particolari situazioni, l’imponibile di default è pari al 95% del canone.
  • Le aliquote IRPEF attuali variano dal 23% al 43% a seconda del reddito del locatario.

Fonti

FAQ

Come influisce il tipo di contratto di locazione sul calcolo dell'IRPEF dovuta sugli affitti percepiti?

Il tipo di contratto di locazione (ad esempio, canone libero o canone concordato) può influire significativamente sull'IRPEF dovuta. I contratti a canone concordato godono di una tassazione agevolata rispetto ai contratti a canone libero, con una riduzione imponibile che può arrivare fino al 35% del reddito derivante dall'affitto. Questo significa che l'importo su cui si applica l'aliquota IRPEF sarà inferiore, riducendo così l'importo dell'imposta dovuta.

Quali deduzioni e detrazioni sono applicabili nel calcolo dell'IRPEF per i redditi da affitto e come si applicano?

Nel calcolo dell'IRPEF sui redditi da affitto, è possibile dedurre diverse spese sostenute per la manutenzione e la ristrutturazione dell'immobile locato. Queste spese includono, ad esempio, spese per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, spese condominiali sostenute dal proprietario e non rifatte sul conduttore, e spese per miglioramenti. Le deduzioni vanno documentate e detratte dal reddito complessivo per determinare l'imponibile IRPEF. La percentuale di deducibilità varia in base alla natura della spesa e alle normative vigenti.

In che modo la localizzazione dell'immobile affittato incide sul calcolo dell'IRPEF?

La localizzazione dell'immobile può avere un impatto sul calcolo dell'IRPEF attraverso specifiche agevolazioni fiscali previste per determinate aree. Ad esempio, gli immobili situati in zone con particolari esigenze abitative, come i centri storici o le aree ad alta densità abitativa, possono beneficiare di riduzioni imponibili o di tassazioni agevolate. Inoltre, immobili riconosciuti di interesse storico o artistico possono godere di ulteriori benefici fiscali, inclusa una riduzione dell'imponibile IRPEF, per incentivare la loro conservazione e valorizzazione.

Andrea Lazzo
Andrea Lazzo è nato a Bari nel 1980 e dal 2009 lavora nel campo della SEO per diverse aziende italiane, estere e multinazionali, nel campo finanziario e immobiliare. Si è specializzato nel settore del real estate in cui opera da oltre 5 anni, con un particolare focus sulle statistiche del mercato immobiliare, estimo e normative vigenti riguardanti le tematiche più richieste da chi desidera vendere e acquistare casa. Il suo obiettivo è di creare un contenuto realmente utile per l'utente, con un linguaggio il più ampiamente comprensibile anche per i temi più tecnici e burocratici.
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