Ti stai informando per vendere casa?
Inizia da qui per una valutazione gratuita.

Cosa Fare Se l'Acquirente si Ritira Dopo il Compromesso?

Jessica Maggi
16.08.2024
5 min

La finalità del contratto preliminare di compravendita, comunemente chiamato compromesso, è quella di obbligare il promittente venditore e il promissario acquirente a stipulare in un momento successivo l’atto di vendita definitivo. Cosa succede se l'acquirente si ritira dopo il compromesso? Cosa prevede la legge in merito? Approfondiamo insieme.

L’acquirente si può ritirare dopo il compromesso?

La risposta è affermativa. In presenza di inadempienze di considerevole entità da parte del promittente venditore, al promissario acquirente viene concessa la facoltà di recedere dal contratto preliminare di compravendita.

Il promissario acquirente può ritirarsi dal compromesso di vendita anche nei seguenti casi:

  • rilevamento di insanabili abusi edilizi all’interno della proprietà oggetto di vendita, che il proprietario aveva taciuto;
  • presenza di gravi vizi strutturali, difformità edilizie o difetti di costruzione che rischiano di rendere il bene immobile inidoneo all’uso a cui è destinato;
  • provvedimento di inedificabilità del terreno emesso dopo la sottoscrizione del contratto preliminare di compravendita;
  • impossibilità di ottenere la segnalazione certificata di agibilità (SCA), ex certificato di agibilità, un importante documento che attesta che l’immobile in questione sia conforme alle norme tecniche vigenti in termini di sicurezza, salubrità, igiene e risparmio energetico. 
  • sopravvenuto provvedimento di esproprio da parte della Pubblica Amministrazione.

Diversamente, il recesso unilaterale dal contratto preliminare di compravendita non è concesso né al promissario acquirente né al promittente venditore. In altre parole, dopo la sottoscrizione del compromesso, la successiva stipula dell’atto di vendita definitivo è obbligatoria e le parti non possono sottrarsi se non per i suddetti motivi.

Cosa succede se l'acquirente non rispetta il compromesso?

Qualora, in assenza di una valida motivazione, il promissario acquirente si tirasse indietro dopo la firma del contratto preliminare di compravendita, il promittente venditore ha diverse opzioni per tutelarsi, che illustriamo dettagliatamente di seguito.

1.Trattenere la caparra e recedere dal vincolo contrattuale

A titolo di indennizzo, il promittente venditore può trattenere la caparra incassata contestualmente alla firma del contratto preliminare di compravendita e procedere con la ricerca di nuovi potenziali acquirenti.

In questo caso occorre fare una distinzione tra le tipologie di caparra previste dalla legge. La caparra confirmatoria, regolamentata dall’articolo 1385 del codice civile, può essere trattenuta dal promittente venditore, che ha altresì diritto di agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa della recessione dal compromesso da parte del promissario acquirente.

La caparra penitenziale, secondo quanto indicato dall’articolo 1386 del codice civile, può essere trattenuta dal venditore se l'acquirente si ritira dopo il compromesso, ma non possono essere richiesti ulteriori risarcimenti.

2. Agire in giudizio per chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno

Il promittente venditore può agire in giudizio contro il promissario acquirente affinché il contratto preliminare di compravendita venga risolto, liberando ambo le parti dall’obbligo di stipulare in seguito l’atto di vendita definitivo.

In questo caso il venditore può anche chiedere il risarcimento dei danni subiti, come per esempio la perdita di altre valide occasioni di vendita.

3. Rivolgersi al giudice per chiedere il trasferimento coattivo della proprietà

Il promittente venditore fortemente intenzionato a concludere la vendita può citare in giudizio il promissario compratore affinché il giudice proceda con il trasferimento coattivo della proprietà a fronte del versamento della somma pattuita.

In questo caso la sentenza del giudice sostituisce l'atto notarile. Il passaggio di proprietà è sancito con la sentenza, rendendo superfluo sottoscrivere il contratto di compravendita dinanzi a un notaio. La parte venditrice può altresì richiedere il rimborso delle spese legali e il risarcimento del danno subito.

Quando si perde la caparra di un compromesso?

Nel caso in cui l’acquirente non rispetti gli accordi o receda dal contratto preliminare di compravendita senza una valida motivazione, perde l’intera caparra versata contestualmente alla firma del compromesso immobiliare.

Si tratta di una spiacevole circostanza, tuttavia non infrequente in caso di vendita tra privati, senza agenzia. Affidandosi a un agente immobiliare esperto e qualificato, invece, le parti sono adeguatamente tutelate nell’intero percorso e il rischio che si verifichino situazioni di questo genere si riduce sensibilmente.

Come annullare un preliminare di compravendita?

Le parti non possono svincolarsi dal contratto preliminare di compravendita semplicemente perché cambiano idea, perdono interesse nell’affare, trovano altre soluzioni o scelgono di procedere diversamente. Il preliminare di compravendita, lo ricordiamo, è un atto vincolante.

Come accennato, è possibile annullare il compromesso immobiliare solo nei seguenti casi previsti dalla legge:

1. In presenza di abusi edilizi insanabili o particolarmente rilevanti, come ribadito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 8749 del 3 aprile 2024.

2. In caso di emissione di un provvedimento di definitiva inedificabilità del terreno. Qualora l’inedificabilità sia solo temporanea, non è consentito annullare il preliminare di compravendita, come indicato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 556 del 12 aprile 2024.

3. Se in seguito alla firma del compromesso sopravviene un cambiamento nel piano urbanistico, come l’imposizione di un vincolo preordinato all’esproprio, le parti sono autorizzate a svincolarsi dall’obbligo di stipulare il rogito notarile, come stabilito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 13435 del 9 aprile 2024.

4. In presenza di difformità edilizio-urbanistiche, vizi strutturali o gravi difetti di costruzione taciuti dal proprietario, di cui, se l’acquirente fosse stato messo a conoscenza, non avrebbe acconsentito a sottoscrivere il compromesso.

5. Nel caso in cui venga negato il rilascio della segnalazione certificata di agibilità (SCA) poiché l’immobile in questione e gli impianti nello stesso installati non risultino essere conformi alla normativa vigente in materia di sicurezza, salubrità, igiene e risparmio energetico.

Tre punti chiave

  • Se l'acquirente si ritira dopo il compromesso, il venditore può trattenere la caparra incassata contestualmente alla firma dello stesso e recedere dal vincolo contrattuale.
  • Il promittente venditore può chiedere il risarcimento dei danni subiti e agire in tribunale contro il promissario acquirente affinché il contratto preliminare di compravendita venga risolto.
  • Il venditore può anche citare in giudizio il promissario acquirente affinché il giudice proceda con il trasferimento coattivo della proprietà a fronte del versamento della somma pattuita.

Fonti

FAQ

Come annullare un preliminare di compravendita da parte del venditore?

Il venditore può annullare il preliminare di compravendita, ma dovrà corrispondere al promissario acquirente il doppio della caparra consegnata, compensando così il danno subito per la mancata compravendita.

Cosa succede se non si rispetta la data del compromesso?

Il compromesso indica una data entro la quale dovrebbe essere stipulato l’atto di vendita definitivo. Se una delle parti non rispetta tale scadenza, la controparte può inviare una diffida formale, richiedendo l'adempimento entro un termine ragionevole.

Cosa succede se mi ritiro dalla proposta di acquisto?

Se hai versato una caparra confirmatoria, potresti perderla come risarcimento per il venditore. Se la proposta di acquisto era vincolante, il venditore potrebbe altresì richiedere il risarcimento dei danni o forzare l'acquisto con un’azione legale.

Jessica Maggi
Copywriter freelance con esperienza ultradecennale sia sul web che sulla carta stampata, con focus specifico nel settore immobiliare, fiscale, tributario e delle costruzioni. Laureata all’Università degli Studi di Milano, scrive sia in italiano che in inglese.
Articoli correlati
Vendere Casa a Milano nel 2025, Prezzi e Consigli Utili

Vendere Casa a Milano nel 2025, Prezzi e Consigli Utili

Desideri vendere casa a Milano nel 2025? In questo articolo trovi informazioni utili e consigli su come procedere con la vendita in modo efficace e senza stress.   Vendita casa a Milano da privati o agenzia immobiliare Sebbene il mercato immobiliare milanese possa apparire semplice per via dell'alta richiesta, prima di vendere casa a Milano occorre […]
È meglio vendere o affittare una casa inutilizzata?

È meglio vendere o affittare una casa inutilizzata?

Disponi di un immobile che non utilizzi e stai valutando se venderlo o concederlo in locazione? Qual è la scelta migliore? È meglio affittare o vendere una casa per monetizzare? Una risposta universalmente valida per tutti in termini assoluti non c’è. La scelta è soggettiva e dipende sostanzialmente dalle esigenze personali, dai progetti per il futuro, […]
Cosa Scrivere nel Contratto Preliminare di Vendita?

Cosa Scrivere nel Contratto Preliminare di Vendita?

Benché, in teoria, si possa passare direttamente dalla proposta di acquisto al rogito, la stipula del contratto preliminare di vendita rappresenta, nella prassi, uno dei passaggi fondamentali nell’iter di compravendita, poiché rappresenta un’importante tutela per i suoi sottoscrittori. Vediamo come redigere questo importante documento. Cos’è il contratto preliminare di vendita? Il contratto preliminare di vendita, […]