Ti stai informando per comprare casa?
Inizia da qui per una valutazione gratuita.

Accertamento di Valore di un Immobile: Chi Paga le Imposte Dovute?

Jessica Maggi
18.12.2025
9 min
Risposta rapida

In caso di accertamento di valore (con richiesta di imposte, sanzioni e interessi), Agenzia delle Entrate può chiedere il pagamento sia all’acquirente sia al venditore, perché per l’imposta di registro sono obbligati in solido: il Fisco può rivalersi su uno qualunque dei due, poi tra le parti si regolano i rimborsi.

Sintesi

  • L’accertamento scatta quando il valore dichiarato in atto viene ritenuto incongruo rispetto al valore reale/venale.
  • Le maggiori imposte (e le sanzioni) possono essere richieste a entrambe le parti.
  • La prevenzione più efficace (quando possibile) è chiedere il prezzo-valore: imposte calcolate sul valore catastale e, in presenza dei requisiti e della richiesta in atto, il potere di rettifica del valore ai fini dell’imposta di registro è inibito nei limiti previsti dalla norma. 
  • Se arriva l’avviso: si valutadifesa tecnica (perizia/relazione estimativa, comparabili reali, documenti su stato/manutenzione, vincoli, difformità, ecc.) e, se del caso, ricorso nei termini.
Infografica che illustra chi paga in caso di accertamento del valore dell'immobile

In una compravendita immobiliare, decidere deliberatamente di indicare un prezzo di vendita inferiore al valore di mercato del bene immobile per pagare meno tasse è una mossa alquanto azzardata, poiché comporta il rischio di accertamenti fiscali. L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, pieno diritto di effettuare accertamenti di valore sulle compravendite al fine di verificare la corrispondenza del valore indicato negli atti rispetto all’effettivo valore di mercato degli immobili. In caso di accertamento di valore di un immobile, chi paga le imposte dovute? Cosa si può fare? È una situazione che è possibile prevenire? Svisceriamo insieme la questione.

Cos’è l’accertamento di valore di un immobile dell'Agenzia delle Entrate?

L’accertamento di valore di un immobile scatta quando, in caso di compravendita immobiliare, il fisco rilevi una discrepanza tra il prezzo di vendita dichiarato in sede di rogito e l’effettivo valore di mercato dell’immobile in questione.

Se si ritiene che il gap tra il valore dichiarato nel contratto di compravendita e il valore reale sia dovuto a un'intenzionale sottostima del valore dell'immobile oggetto di vendita per pagare meno tasse, l’Agenzia delle Entrate può procedere a controlli e, se ritiene il valore dichiarato non congruo, può notificare un avviso di rettifica e liquidazione per rideterminare la base imponibile.

In linea generale, ai fini dell’imposta di registro, la base imponibile per i trasferimenti di immobili è il valore venale in comune commercio. Il corrispettivo/prezzo indicato in atto è un elemento di riferimento, ma l’Ufficio può procedere a rettifica del valore ai sensi della disciplina del TUR (artt. 51 e 52). Proprio per questo, non è raro che l’acquirente e il venditore si accordino per indicare nell’atto di vendita un prezzo inferiore a quello pattuito per pagare meno tasse, a partire dall’imposta di registro, commisurata al valore della transazione.

La Legge 4 agosto 2006 n. 248 (di conversione del D.L. 223/2006) ha introdotto, tra l’altro, obblighi di trasparenza e tracciabilità negli atti di cessione immobiliare (dichiarazione sostitutiva con indicazione analitica delle modalità di pagamento del corrispettivo e informazioni sul mediatore, ove presente). Non impone che il prezzo debba essere ‘in linea’ con valori catastali o di mercato.

Accertamento di valore immobiliare, chi deve pagare?

In caso di rettifica di valore ai fini dell’imposta di registro, l’Ufficio notifica un avviso di rettifica e liquidazione (art. 52 TUR) a uno o a entrambi i soggetti obbligati in solido. Le notifiche avvengono con le modalità previste (es. PEC, posta, messo notificatore). Se l’importo non viene pagato, si passa alla fase di riscossione coattiva.

L’Amministrazione richiede il versamento delle imposte calcolate sulla differenza del valore dell’immobile verificato, con l’aggiunta di pesanti sanzioni e interessi.

Non sarà, quindi, solo l’acquirente a dover pagare il dovuto, ma entrambe le parti. Anche il venditore, infatti, diventa responsabile insieme all’acquirente in caso di evasione fiscale. La legge stabilisce che entrambi i contraenti siano responsabili in solido per il pagamento delle imposte dovute. L’Agenzia delle Entrate può intraprendere azioni esecutive nei confronti di ambo i contraenti.

Qualora l’acquirente non pagasse, il venditore può decidere di pagare l’intero debito per evitare ulteriori conseguenze legali. In questo caso, in base a quanto previsto dall’articolo 1299 del codice civile, può esercitare il diritto di regresso nei confronti dell’acquirente condebitore solidale, chiedendo il rimborso della parte di imposta a carico dello stesso.

Nel caso in cui il credito richiesto restasse impagato, l’Agenzia delle Entrate può attivare strumenti di riscossione coattiva.

Accertamento valore immobile chi paga

Come scongiurare il rischio di un accertamento? Il prezzo valore

C’è un modo per neutralizzare in partenza l’eventualità di ricevere un avviso di accertamento. Se l’acquisto di un immobile avviene da un privato, per evitare accertamenti fiscali si può pagare l’imposta di registro utilizzando il metodo del prezzo-valore, una modalità introdotta dal 1° gennaio 2006 proprio con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale.

Le imposte, in sostanza, si pagano in percentuale sul valore catastale dell’immobile, a prescindere dal prezzo di vendita indicato nell’atto.

Quando si applica il prezzo valore

Il prezzo-valore si applica quando ricorrono tutte queste condizioni principali:

  • Oggetto dell’atto: trasferimento a titolo oneroso di un immobile a uso abitativo e/o delle relative pertinenze (box, cantina, ecc.). Le pertinenze rientrano anche se acquistate con atto separato, purché in atto risulti la destinazione pertinenziale.
  • Imposta dovuta: l’operazione deve essere soggetta a imposta di registro (quindi non soggetta a IVA). Per questo motivo il prezzo-valore è tipicamente utilizzabile negli acquisti da privato, ma può valere anche se il venditore è un’impresa solo quando la vendita resta in registro (ad esempio, in certe vendite “esenti IVA”/senza opzione IVA).
  • Chi compra: l’acquirente deve essere una persona fisica che non agisce nell’esercizio di impresa, arte o professione.
  • Richiesta in atto: serve una richiesta espressa dell’acquirente resa al notaio e riportata nel rogito. 
  • Prezzo reale indicato: nell’atto va indicato il corrispettivo realmente pattuito (il prezzo-valore non “copre” l’occultamento del prezzo).

Invece, non è applicabile (in via generale) quando l’atto riguarda immobili non abitativi (es. negozi/uffici) o quando la compravendita è soggetta a IVA

Come si effettua il calcolo del prezzo valore

Operativamente, con il prezzo-valore la base imponibile non è il prezzo di compravendita, ma il valore catastale, determinato (in sintesi) così:

  1. Recupera la rendita catastale dell’immobile (da visura).
  2. Rivaluta la rendita del 5% (rendita × 1,05). 
  3. Applica il moltiplicatore catastale previsto per la tipologia e per l’eventuale “prima casa”. (Nella prassi più comune: abitazioni con agevolazione “prima casa” → coefficiente “prima casa”; altre abitazioni → coefficiente ordinario per abitazioni. I valori sono reperibili nelle tabelle dei coefficienti/moltiplcatori.) 
  4. Sul valore così ottenuto, calcoli le imposte “d’atto” (in registro: imposta di registro proporzionale e ipotecaria/catastale fisse, secondo il caso).

Esempio numerico (solo per capire l’effetto pratico): rendita catastale € 700 → rendita rivalutata € 735; applicando il moltiplicatore si ottiene la base imponibile “catastale”. Se il prezzo pagato è molto più alto, col prezzo-valore le imposte di registro restano ancorate al valore catastale, non al prezzo. 

Qui sotto puoi usare il calcolatore online per calcolare il prezzo-valore facilmente.

Calcolatore “Prezzo-Valore” (valore catastale + imposte)

Inserisci la rendita catastale (la trovi in visura o nell’atto). Puoi anche inserire il prezzo pattuito per vedere la differenza tra “base prezzo” e “prezzo-valore”.

Accertamento valore immobile: come difendersi?

Qualora si ricevesse un avviso di accertamento del valore immobiliare da parte dell’Agenzia delle Entrate contenente la rettifica del valore dell’immobile, è possibile presentare ricorso dinanzi alla Corte di giustizia tributaria di primo grado entro 60 giorni dalla notifica (salve eventuali sospensioni previste dalla legge).

Quali strumenti usare per contestare un accertamento per maggior valore immobile?

La contestazione dell’accertamento dovrà contenere la prova dell’effettivo valore dell’immobile oggetto di compravendita. Si consiglia, pertanto, di procurarsi la documentazione necessaria per dimostrare che il valore dichiarato corrisponda a quello effettivo, tra cui una relazione stilata da un professionista dell’estimo che abbia svolto una puntuale, accurata e approfondita valutazione immobiliare della proprietà per dimostrare quale sia effettivamente il suo valore.

Cosa si rischia a dichiarare un prezzo inferiore a quello realmente pattuito? La sanzione

Si rischia di vedersi recapitare un avviso di accertamento esecutivo e una cartella di pagamento per la compravendita immobiliare avvenuta, in cui viene richiesto il pagamento delle imposte evase.

Ai sensi dell’articolo 71 del suddetto decreto del Presidente della Repubblica numero 131 del 26 aprile 1986, in caso di rettifica per maggior valore, può applicarsi la sanzione per insufficiente dichiarazione di valore: dal 100% al 200% della maggiore imposta dovuta (art. 71 TUR), oltre interessi. Se invece viene occultato anche solo in parte il corrispettivo (prezzo ‘in nero’), può trovare applicazione la sanzione per occultazione di corrispettivo (art. 72 TUR), più grave.

Oltre al recupero della maggiore imposta (differenza tra imposta dovuta sul valore accertato e imposta già versata), l’accertamento per maggior valore può comportare una sanzione amministrativa dal 100% al 200% della maggiore imposta dovuta (più interessi).

Esempio di sanzione

Facciamo un esempio pratico con numeri esemplificati:

  • prezzo dichiarato € 140.000, valore accertato € 200.000 → differenza base € 60.000
  • se l’operazione è in registro e l’aliquota applicabile è, ad esempio, 9%, la maggiore imposta è € 5.400
  • sanzione 100%–200% della maggiore imposta: da € 5.400 a € 10.800, oltre interessi.

Altro esempio: maggiore imposta € 2.000 → sanzione da € 2.000 a € 4.000 + interessi. 

Nota importante: se viene occultato anche solo in parte il corrispettivo reale (prezzo “in nero”), possono innestarsi ulteriori conseguenze e sanzioni specifiche; in particolare, è richiamata anche una sanzione calcolata sulla differenza tra imposta dovuta sul prezzo reale e quella applicata sul prezzo dichiarato.

L'impatto del valore dell'Immobile sulle tasse relative all'acquisto in una compravendita

Il “valore” (dichiarato o accertato) incide soprattutto su quanto paghi al rogito quando la compravendita è in imposta di registro (tipicamente acquisto da privato):

  • Imposta di registro: è la voce che “soffre” di più la sottostima/accertamento, perché è proporzionale alla base imponibile.
  • Prezzo-valore: se applicabile e richiesto in atto, sposta la base imponibile sul valore catastale, rendendo molto meno “sensibile” la tassazione rispetto al prezzo pagato e riducendo il rischio di contestazioni sul valore ai fini registro, nei limiti previsti dalla disciplina. 

Esempio comparativo (logica, numeri semplificati):

  • prezzo pagato € 220.000
  • valore catastale (calcolato da rendita e moltiplicatori) € 140.000

Se non chiedi prezzo-valore (quando possibile), la base tende a restare ancorata al corrispettivo e/o a essere esposta a rettifiche. Se lo chiedi, le imposte “seguono” € 140.000 anziché € 220.000: il differenziale può essere rilevante, soprattutto su aliquote elevate (es. 9%).

La questione IVA sugli immobili, relativa all'accertamento del valore

Quando la compravendita è soggetta a IVA (tipicamente acquisto da impresa in regime IVA), cambia lo schema:

  • vale il principio di alternatività IVA/Registro: si paga l’IVA e l’imposta di registro in misura fissa (oltre alle altre imposte d’atto secondo la disciplina applicabile). 
  • in questo caso il prezzo-valore non si applica, perché non siamo nel perimetro “registro proporzionale”. 

Sul fronte controlli, l’eventuale accertamento può spostarsi (in concreto) su:

  • IVA (se il corrispettivo fatturato/dichiarato è ritenuto non congruo), e/o
  • altri profili fiscali collegati (es. imposte sui redditi), mentre l’imposta di registro resta fissa. 

Inoltre, per gli accertamenti IVA “a valore”, è utile ricordare che la presunzione automatica fondata sul “valore normale” introdotta anni fa è stata superata/abrogata: oggi l’Ufficio tende a dover costruire la rettifica su elementi presuntivi e riscontri più solidi rispetto al solo scostamento da valori medi.

Fonti

  • Prezzo-valore: requisiti, immobili ammessi, richiesta in atto, Consiglio Nazionale del Notariato 
  • Prezzo-valore: base imponibile “su richiesta dell’acquirente”, DEF Finanze
  • Rettifica valore e “valutazione automatica” (no rettifica in certi casi), Brocardi
  • Sanzione 100%–200% sulla maggiore imposta (maggior valore), ODCEC Genova

FAQ

Cosa succede se si acquista una casa a un prezzo più basso del valore di mercato?

Se si acquista una proprietà a un prezzo inferiore al valore di mercato, l'Agenzia delle Entrate può procedere con un accertamento fiscale per verificare la congruità del prezzo dichiarato. Se viene rilevata una differenza significativa rispetto al valore di mercato, il fisco può ricalcolare le imposte dovute e richiedere il pagamento delle differenze, a cui si aggiungono sanzioni e interessi.

Quanto tempo ha il fisco per l'accertamento del valore dell’immobile?

Per la rettifica di valore ai fini dell’imposta di registro, l’avviso di rettifica e liquidazione deve essere notificato entro il termine di decadenza previsto dall’art. 76 TUR (in particolare, per l’ipotesi di rettifica ex art. 52, due anni dal pagamento dell’imposta proporzionale, secondo la disciplina vigente).

Chi è tenuto a pagare l'imposta di registro?

In caso di compravendita immobiliare, l'imposta di registro è solitamente a carico dell'acquirente, salvo diverso accordo tra le parti.

Jessica Maggi
Copywriter freelance con esperienza ultradecennale sia sul web che sulla carta stampata, con focus specifico nel settore immobiliare, fiscale, tributario e delle costruzioni. Laureata all’Università degli Studi di Milano, scrive sia in italiano che in inglese.
Articoli correlati
Immobile con Difformità Edilizie: l’Atto di Compravendita è Valido?

Immobile con Difformità Edilizie: l’Atto di Compravendita è Valido?

In questo articolo risponderemo alla domanda “per un immobile con difformità edilizie, l’atto di compravendita è valido? Si tratta di un tema molto delicato che generalmente causa non pochi problemi nelle dinamiche di compravendita, perché generalmente per la sua risoluzione si arriva spesso alle vie legali. Un onere dell’acquirente Partiamo da un presupposto, che potrebbe […]
Quali sono i requisiti di abitabilità di un immobile per la residenza?

Quali sono i requisiti di abitabilità di un immobile per la residenza?

Quando si parla di abitabilità si può notare che c’è sempre molta confusione sul corretto significato del termine e sulle differenze con concetti simili come quello di agibilità. Questo articolo si pone l’obiettivo di fare chiarezza sull’argomento e offrire al lettore una valida fonte per ottenere informazioni su tutto ciò che prevede la legge in […]
Come si Calcola l’Imposta di Registro sulla Locazione Commerciale e Residenziale?

Come si Calcola l’Imposta di Registro sulla Locazione Commerciale e Residenziale?

L’imposta di registro è uno degli adempimenti fiscali più importanti quando si affitta un immobile, sia a uso abitativo sia a uso commerciale. In questa guida vediamo quando si paga, come si calcola, quali sono le differenze tra locazioni residenziali e commerciali, quali codici tributo usare e cosa fare in caso di ritardi, proroghe o […]