Affinché sia considerato valido, dispieghi i suoi effetti, abbia valenza giuridica e acquisti validità dinanzi alla legge, è necessario che un contratto di locazione venga debitamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. L’operazione comporta dei costi, di cui è opportuno essere a conoscenza. Vediamo, quindi, quanto costa registrare un contratto di affitto.
Una volta instaurato un rapporto locatizio, occorre provvedere alla registrazione del contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla stipula, a pena di nullità. L’obbligatorietà della registrazione del contratto presso l’Agenzia non si applica alle locazioni di durata inferiore a 30 giorni.
I costi di registrazione di un contratto di affitto comprendono:
L’imposta di bollo è pari a 16 euro ogni 4 facciate scritte, che equivalgono a 100 righe del contratto per ogni copia realizzata. L’importo non può essere inferiore a 32 euro.
I costi di registrazione di un contratto di affitto variano a seconda del regime fiscale adottato. È possibile scegliere tra due modalità di calcolo della tassazione, quali:
Se si opta per la registrazione del contratto di locazione con regime di tassazione ordinario, è previsto il versamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo.
Il regime di cedolare secca, invece, consente di sostituire le spese di registrazione del contratto di affitto con un’imposta sostitutiva IRPEF.
Il valore dell’imposta di registro sulla locazione varia, come accennato, in base al tipo di immobile:
Per altre tipologie di beni immobili, l’imposta di registro sulla locazione è pari al 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità. È prevista una soglia minima di costo per l’imposta di registro per i contratti di affitto, pari a 67 euro.
L’operazione di registrazione di un contratto di affitto può essere effettuata:
È altresì possibile sostenere i costi di registrazione di un contratto di affitto presso un notaio o commercialista o rivolgendosi a un intermediario abilitato ad avviare la procedura di accredito, come i CAF e le associazioni di categoria.
Per la registrazione occorre presentare una copia del contratto di locazione in formato TIF o TIFF, la planimetria e l’attestato di prestazione energetica (APE).
Ci sono varie modalità per versare quanto dovuto per la registrazione di un contratto di affitto. Le illustriamo di seguito:
L’imposta di bollo, invece, si paga mediante appositi contrassegni telematici.
Il locatore e il locatario rispondono in solido del pagamento dell'intera somma dovuta per la registrazione del contratto di affitto. L’ordinamento giuridico italiano prevede che ambo le parti dell’accordo locatizio provvedano al pagamento in parti uguali delle spese di registrazione del contratto di locazione, secondo il principio della responsabilità solidale.
Ciò non esclude la possibilità delle parti di concordare una ripartizione differente. Il locatore può farsi interamente carico del pagamento delle imposte dovute. Non è, invece, consentito che sia il solo inquilino a sostenere l’intera spesa.
Per gli accordi locatizi di durata pluriennale, si può scegliere se:
Vediamo nello specifico come funziona il pagamento delle spese di registrazione per le varie tipologie di contratto di affitto.
Nei contratti di affitto a canone libero (4+4), il valore percentuale dell’imposta di registro è del 2% del canone annuo, per un valore minimo di 67 euro. È previsto il pagamento dell’imposta di bollo di 16 euro ogni 100 righe del contratto e per ogni copia prodotta.
Per i contratti di locazione a canone concordato (3+2), secondo quanto stabilito dalla legge numero 431 del 9 dicembre 1998, l’imposta di registro è del 2% e il calcolo viene eseguito sul 70% dell’importo del canone annuo. Con questa tipologia di contratto si beneficia, quindi, di una riduzione del 30% sull'imposta di registro, alleggerendo il carico fiscale per la locazione abitativa. Anche in questo caso occorre provvedere al pagamento dell’imposta di bollo di 16 euro ogni 100 righe del contratto per ogni copia realizzata.
Per quanto riguarda i contratti di affitto transitorio, regolamentati dall’articolo 5 della suddetta legge numero 431 del 9 dicembre 1998, l’aliquota dell’imposta di registro è fissata al 2% sul canone di locazione, per un valore minimo di 67 euro, mentre la marca da bollo corrisponde a 16 euro ogni 4 facciate del contratto.
Anche in caso di registrazione di un contratto di affitto per studenti, l’aliquota dell’imposta di registro è fissata al 2% sul costo dell’affitto. La marca da bollo corrisponde a 16 euro ogni 4 facciate del contratto.
Per quanto riguarda, invece, i contratti di affitto di immobili a uso commerciale, l’imposta di registro ammonta a:
Anche in questo caso è previsto il pagamento dell’imposta di bollo del valore di 16 euro ogni 100 righe del contratto e per ogni copia realizzata. A sostenere le spese di registrazione del contratto di affitto commerciale sono entrambe le parti dell’accordo locatizio o solo il proprietario dell’immobile.
Per i contratti di affitto di terreni agricoli, le spese di registrazione sono fissate allo 0,50% del canone annuo moltiplicato per il numero di annualità previste.
Secondo quanto indicato dalla legge numero 208 del 28 dicembre 2015, comunemente detta legge di stabilità 2016, è il proprietario dell’immobile ad avere la responsabilità di provvedere alla registrazione del contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla sua firma.
In caso di omessa registrazione del contratto di locazione e mancato pagamento delle relative imposte è prevista una sanzione dal 120% al 240% dell’importo dovuto. Se si dichiara un canone di locazione inferiore a quello concordato, si rischiano sanzioni dal 200% al 400% della differenza tra l’importo dovuto e quello versato.
Secondo la legge italiana, le spese per la registrazione del contratto di affitto sono solitamente suddivise tra il locatore e il locatario, salvo diversi accordi tra le parti.
Un commercialista, basandosi sulle leggi fiscali in vigore, può calcolare i costi da sostenere per la registrazione di un contratto di affitto. La spesa da sostenere per la prestazione può variare in base alle tariffe applicate dai singoli professionisti.
Registrare un contratto di affitto commerciale costa il 2% del canone annuo (1% se soggetto a IVA), a cui occorre aggiungere marche da bollo da 16 euro per ogni copia del contratto, ogni quattro facciate o 100 righe. Le spese possono essere pagate annualmente o in un'unica soluzione per l'intera durata del contratto.
La registrazione di un contratto di affitto deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data di stipula. La procedura può essere completata presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate o per via telematica, ed è in genere un’operazione estremamente rapida.