Facciamo chiarezza su cosa si intende con il termine visura e illustriamo quali sono le principali tipologie.
Una visura è un documento che consente di ottenere dettagliate informazioni provenienti da fonti ufficiali su un bene immobile, un’impresa o una persona fisica, attingendo da specifici registri pubblici, archivi e banche dati.
Il termine visura, dal verbo latino videre, indica l’atto con cui si prende visione di un documento. Fare una visura significa interrogare le banche dati delle pubbliche amministrazioni ed estrarne documenti ufficiali che forniscono informazioni su una persona fisica, un’impresa o un bene immobile.
In altre parole, fare una visura è un'operazione che consente di accedere a informazioni ufficiali e dettagliate su persone, aziende o immobili attingendo dai dati censiti, registrati e custoditi in specifici registri pubblici, archivi e banche dati, per varie finalità, che approfondiremo nei prossimi paragrafi.
Tra i principali utilizzatori dei servizi di visura ci sono, in primis, notai, avvocati, commercialisti, istituti di credito e tributaristi. Un notaio, per esempio, può avere necessità di condurre indagini patrimoniali prima della stipula di contratti di compravendita immobiliare. Per le banche, invece, è la prassi consultare specifiche tipologie di visure per valutare l’affidabilità dei richiedenti credito e decidere se concedere finanziamenti.
A seconda dei registri, archivi e banche dati a cui si attinge per effettuare le ricerche, si identificano varie tipologie di visure, che illustriamo di seguito.
Attingendo al catasto dell’Agenzia delle Entrate si possono ottenere le cosiddette visure catastali, documenti in carta libera contenenti i dati identificativi, reddituali e catastali dei beni immobili presenti sul territorio nazionale e informazioni relative ai soggetti intestatari.
Con una visura estrapolata dalla banca dati catastale dell'Agenzia delle Entrate è possibile:
Con una visura catastale è altresì possibile conoscere la rendita catastale di un bene, utile per il calcolo dell’imposta municipale unica (IMU).
La visura catastale è un documento rilasciato, come accennato, dall’Agenzia delle Entrate. Per richiederla occorre rivolgersi agli Uffici del Territorio che, dando attuazione a quanto disposto dall'articolo 59 comma 7-bis del codice dell'amministrazione digitale emanato con il decreto legislativo numero 82 del 7 marzo 2005, consentono l'accesso alle banche dati immobiliari, catastali e ipotecarie ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni.
Dal Sistema Interscambio Territorio (Sister) dell’Agenzia delle Entrate è possibile estrarre le cosiddette visure ipotecarie, utili documenti che consentono di verificare la titolarità giuridica di un immobile in capo a una persona fisica o giuridica. Il documento elenca anche le trascrizioni su un determinato immobile, quali per esempio le ipoteche.
La visura ipocatastale è un documento completo e approfondito, che, come suggerisce il nome, unisce e integra i suddetti dati ipotecari e catastali.
Dal Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA) si estraggono le visure camerali, contenenti dati di carattere anagrafico, societario, economico, giuridico e legale di imprese con sede in Italia.
La visura camerale è la carta d’identità di un’impresa, contenente al suo interno:
Nella visura camerale sono altresì indicati l’indirizzo della sede legale e delle unità locali, nonché l’indirizzo di posta elettronica certificata o PEC.
La Centrale dei Rischi Finanziari (CRIF) è un ente specializzato nella raccolta di informazioni sui richiedenti credito, affinché le banche ne possano valutare l’affidabilità e decidere se concedere finanziamenti o meno.
Una visura CRIF contiene:
I dati riportati in una visura CRIF vengono aggiornati mensilmente.
Richiedendo questo tipo di documento, un contribuente può controllare quali informazioni siano presenti nel suo profilo creditizio e richiederne la modifica qualora i dati indicati non corrispondessero al vero.
Banche, istituti di credito e società finanziarie con le visure CRIF possono valutare l’affidabilità dei richiedenti verificandone la posizione creditizia, gli affidamenti in corso, come prestiti, finanziamenti e carte di credito, e le eventuali segnalazioni relative a insoluti e pagamenti irregolari, mancati o tardivi.
Per richiedere una visura CRIF è necessario presentare una richiesta di accesso ai dati del Sistema di Informazione Creditizia (SIC), ai sensi dell'articolo 9 del codice di condotta per i sistemi informativi.
Il trattamento dei dati contenuti nelle visure CRIF avviene nel pieno rispetto del regolamento numero 679 del Parlamento Europeo del 27 aprile 2016.
Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), istituito con il regio decreto legge numero 436 del 15 marzo 1927, ha lo scopo di garantire un regime di pubblicità legale circa i trasferimenti di proprietà, i vincoli e i gravami su veicoli di qualsiasi genere, come previsto dall’articolo 6 di detto regio decreto.
Secondo quanto indicato al comma 3 dell’articolo 11, chiunque ne faccia richiesta può ottenere una copia delle iscrizioni e annotazioni contenute nel PRA, gestito dall’ Automobile Club d'Italia, noto con l’acronimo ACI.
L’articolo 22 del decreto del Ministero delle Finanze numero 514 del 2 ottobre 1992 autorizza l’ACI a fornire visure relative a qualsiasi tipo di veicolo immatricolato sul territorio nazionale, previa identificazione del soggetto richiedente tramite codice fiscale e un documento d’identità. Una visura PRA può, quindi, essere richiesta da chiunque ne abbia interesse o necessità relativamente a qualunque veicolo.
Con una visura ACI si ottengono informazioni su:
Si tratta di un documento senza valore legale, in quanto privo dei diritti di bollo.
Per richiedere una visura PRA occorre rivolgersi agli sportelli del Pubblico Registro Automobilistico e indicare:
Il documento viene estratto dalla banca dati del PRA gestita dall’ACI e inviato al richiedente tramite posta elettronica nel giro di un paio d’ore.
Le visure catastali riguardano i beni immobili. Le visure camerali, invece, sono documenti informativi contenenti dati di carattere economico, giuridico e legale relativi a imprese, ditte individuali o persone giuridiche iscritte al Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA).
No, richiedere una visura PRA prevede un costo di 5 euro, a cui aggiungere 6,50 euro per i diritti ACI.
Il titolare può ottenere le visure camerali della propria attività sul portale Registroimprese.it, sulla piattaforma Visure.it o effettuando l'accesso al portale Impresa.italia con SPID.